Che beffa per il Napoli, finalmente grande anche in Europa, ma senza portare a casa la vittoria. Insigne e Mertens firmano i gol di una grande partita che gli azzurri giocano con personalità a Parigi, ma il gol di Di Maria al terzo minuto di recupero rende amaro un pareggio che alla vigilia sarebbe stato da festeggiare. La mano di Carlo Ancelotti, come contro il Liverpool, si vede: i partenopei surclassano i francesi sul piano del gioco, il Psg risponde con la forza dei singoli e solo nel finale evita la sconfitta. Ci è voluto un grande tiro a giro dell’argentino per togliere al Napoli i tre punti che l’avrebbero portato in testa al girone, dove ora invece c’è il Liverpool con sei punti. Tra due settimane, al San Paolo, servirà una vittoria per essere sicuri di mettere in cassaforte la qualificazione, senza dover andare a giocarsela all’ultima giornata ad Anfield.

La rete subita nel recupero rischia di offuscare però quella che rimane una grande prestazione. Ancelotti esce dal Parco dei Principi con la consapevolezza che il suo Napoli formato Champions League funziona. Il vero rammarico per ora è il pareggio alla prima giornata con la Stella Rossa, mentre questa sera ha giocato al pari o meglio di una delle squadre pretendenti alla vittoria finale, almeno per la rosa a disposizione. Rimane negli occhi soprattutto il primo tempo giocato dagli azzurri, in particolare a centrocampo, mentre nella ripresa il copione è girato in parte a favore dei padroni di casa. Ma il Napoli ha saputo comunque reagire – e qui sta il grande passo avanti – riportando la gara sui giusti binari. È mancato solo il recupero.

Primo tempo – Ancelotti sceglie ancora una difesa camaleontica, con Maksimovic, Albiol e Koulibaly, Mario Rui largo a fare il terzino aggiunto quando serve e Callejon dall’altra parte a tutta fascia. La stessa mossa usata nella vittoriosa partita contro il Liverpool nel primo tempo paga anche a Parigi, contro un Psg che schiera tutte e quattro le sue bocche di fuoco, ma è inevitabilmente fragile quando non può offendere. Il Napoli comincia con personalità e senza timore: fa possesso, controlla le sfuriate dei vari Mbappe, Neymar, Cavani e Di Maria, poi colpisce quando i francesi si sfaldano. Al 24′ la traversa trovata da Mertens è il segnale che gli azzurri sono pronti a colpire. Passano cinque minuti e Insigne con un pallonetto deposita in rete un lancio di Callejon. Da lì in poi il Napoli gestisce fino al riposo. Anzi forse, con un pizzico di cattiveria in più, potrebbe raddoppiare, anche se viene salvato da Ospina su Mbappe.

Secondo tempo – Nella ripresa la partita cambia, il Psg riesce a liberare il suo talento. Prima Neymar e poi Meunier in pochi minuti impegnano ancora Ospina. Non a caso, quando deve sostituire un acciaccato Insigne, Ancelotti sceglie Zielinski per aggiungere corsa in mezzo al campo. Ma non basta, il Napoli non riesce più a gestire il possesso e il Psg può premere. Al 60′ un contropiede chiuso male da Mertens è solo un’illusione: un minuto più tardi Mario Rui devia nella sua porta un altro cross di Meunier. Dopo il gol del pareggio la dimostrazione che i partenopei sono ormai una squadra matura: il Psg rallenta e gli undici di Ancelotti alzano il baricentro di almeno 20 metri. Mertens ha una chance, Zielinski spreca un contropiede. Poi al 77′ arriva il tiro di Fabian Ruiz, Marquinhos non controlla, arriva ancora Mertens che segna. Il Psg si ributta in avanti, le punizioni di Neymar tengono il Napoli col fiato sospeso ma il belga, prima di essere sostituito da Milik, rischia di firmare la doppietta. La partita sembra ormai in cascina, ma poi arriva il colpo del campione: Di Maria a giro mette la palla sul palo lontano, dove Ospina non può arrivare. Siamo al terzo minuto di recupero: finisce 2-2.

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