Il Pinocchio di Guillermo Del Toro è realtà grazie a Netflix. Le riprese del nuovo film del regista messicano, premio Oscar per La forma dell’acqua, inizieranno nei prossimi giorni. E la vera novità sta nel fatto che questa versione della fiaba di Collodi sarà un musical d’animazione in stop motion. Un po’ Tim Burton, un po’ sfida a canoni e tradizioni consolidate di entrambi i generi, Del Toro ambienterà le vicende del suo burattino, che ad ogni bugia detta vede il suo naso allungarsi, nell’Italia fascista degli anni ’30.

“Nessuna forma d’arte ha influenzato la mia vita e il mio lavoro quanto l’animazione e nessun personaggio ha avuto un legame profondo con me quanto Pinocchio”, ha spiegato in una nota l’autore di Hellboy. “Nella nostra storia, Pinocchio è un’anima innocente con un padre indifferente che si perde in un mondo che non può comprendere. Il nostro protagonista si imbarca in un viaggio straordinario che lo condurrà ad una profonda comprensione di suo padre e del mondo reale. Ho da sempre voluto realizzare questo film. Sono estremamente grato a Netflix e al suo eccezionale team per questa opportunità unica nel suo genere, che mi permetterà di presentare la mia personale versione di questo strano burattino al pubblico di tutto il mondo”. L’undicesimo lungometraggio di Del Toro vede infatti il decisivo inserimento in fase di produzione dell’oramai asso pigliatutto Netflix. Ancora non si sa, infatti, quale tipologia di distribuzione avrà questo Pinocchio, soprattutto se sarà un po’ come Roma, il titolo del collega Alfonso Cuaron, Leone d’Oro a Venezia 2018, premiato proprio dal regista di Pacific Rim presidente di giuria, che sarà disponibile solo sulla piattaforma a pagamento online.

Del Toro aveva già affrontato il decennio fascista dei ’30 con Il Labirinto del fauno, collocato però geograficamente e storicamente nella Spagna franchista. Nel cast tecnico Netflix segnala diverse collaborazioni interessanti rispetto al risultato finale che potrebbe venirne fuori. Pinocchio è una produzione di Guillermo del Toro assieme a The Jim Henson Company (The Dark Crystal: Age of Resistance) e ShadowMachine (Bojack Horseman, The Shivering Truth) che ospiterà la produzione animata in stop motion. Patrick McHale ne scriverà la sceneggiatura insieme a del Toro, mentre Mark Gustafson (Fantastic Mr. Fox) lo affiancherà alla regia. Guy Davis sarà co-production designer, partendo dall’originale concezione dell’illustratore Gris Grimly del personaggio di Pinocchio, mentre i pupazzi del film saranno realizzati da Mackinnon e Saunders (La sposa cadavere). Diverse le versioni cinematografiche del celebre racconto di Carlo Collodi che risale al 1883. Il primo importante adattamento è prodotto dalla Disney ed è del 1940. Poi vanno segnalati lo sceneggiato televisivo diretto da Luigi Comencini nel 1972, il clamoroso flop del megakolossal diretto ed interpretato da Roberto Benigni nel 2002, infine l’attuale lavorazione al testo originario da parte di Matteo Garrone che ha già arruolato nel ruolo di Geppetto niente meno che Toni Servillo. 

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