Privilegio addio anche al Senato. Tre mesi dopo la Camera, anche Palazzo Madama ha approvato la delibera che taglia i vitalizi per gli ex parlamentari. Dopo le resistenze della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e i temporeggiamenti tra audizioni e richieste di pareri ulteriori per evitare i ricorsi, il consiglio di presidenza ha messo in votazione il documento con un testo identico a quello di Montecitorio: 10 i voti a favore e un astenuto, mentre i senatori di Pd, Leu e Forza Italia sono usciti al momento del voto. Proprio in questi giorni il Fatto Quotidiano ha sollevato il caso del vitalizio della Casellati: la presidente ha vinto il ricorso per ottenere il privilegio relativo agli anni in cui era consigliera al Csm e secondo il senatore M5s Primo Di Nicola “non le spetta e deve rinunciare”. Intanto oggi si è arrivati al taglio per tutti gli ex parlamentari e i 5 stelle hanno festeggiato nel cortile del Senato con striscioni e palloncini: “Stiamo facendo risparmiare agli italiani 56 milioni di euro“, uno degli slogan pronunciati. “Detto, fatto”, ha esultato il vicepremier M5s Luigi Di Maio. “Promessa mantenuta. Bye bye vitalizi anche per gli ex senatori. Questo privilegio non esisterà più per nessuno. Evviva”. E ha poi rilanciato: “Nella manovra di bilancio ci sarà una norma che impone alle Regioni di tagliare i vitalizi, così come accade per Camera e Senato”. E ha specificato che in assenza di questi tagli si bloccheranno i trasferimenti per pagarli. Anche i portavoce a Bruxelles hanno annunciato battaglia: “Prossimo obiettivo #byebyevitalizi anche al Parlamento europeo“, hanno scritto su Twitter, “dove i privilegi e la casta resistono ancora. Antonio Tajani calendarizziamo subito nella Commissione competente la proposta già depositata del Movimento 5 Stelle?”. In serata è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte: “La riduzione di sprechi e costi della politica è anch’essa una misura di equità sociale, un segno di attenzione che la ‘buona’ politica deve offrire per poter parlare con credibilità ai cittadini”.

Il Partito democratico ha deciso di non partecipare al voto. Una scelta in controtendenza rispetto a quanto fatto invece alla Camera dove a luglio decisero di votare a favore. A protestare contro questa scelta è il senatore Pd Tommaso Cerno: “E’ una decisione vergognosa e imbarazzante”, ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it. “Sembrano un altro partito. Il Pd ha avuto un’intera legislatura per approvare il taglio e ora non capisco come mai si sia deciso di uscire dal consiglio di presidenza senza esprimersi in sostegno del provvedimento. Non capisco quando sia stata decisa questa posizione e spero sia l’iniziativa di un singolo. Ora il gruppo Pd al Senato prenda le distanze da questo atto”.

Intanto il governo Lega-M5s esulta per il risultato. Non solo i 5 stelle infatti hanno rivendicato la paternità del provvedimento, ma pure il Carroccio. “Abbiamo agito in tempi rapidissimi”, hanno dichiarato i senatori della Lega Paolo Arrigoni, Roberto Calderoli, Tiziana Nisini e Paolo Tosato, “per portare avanti una battaglia della Lega e per mantenere una promessa che le forze del governo del cambiamento hanno fatto ai cittadini. Dalle parole ai fatti, contro i privilegi di pochi, in favore di tutti gli italiani”. Uno dei rischi era quello di approvare un documento diverso rispetto a Montecitorio e creare una diversità di trattamento tra ex deputati ed ex senatori. Gli emendamenti fatti al provvedimento di Palazzo Madama sono stati tutti respinti. Rimane naturalmente aperta la questione ricorsi. A Montecitorio già più di 700 hanno annunciato che si opporranno alla decisione, mentre al Senato altri potrebbero seguire la stessa strada. “Siamo pronti ad affrontarli”, ha replicato la questora Laura Bottici, uscendo dall’ufficio di presidenza del Senato.

Per i 5 stelle è un “risultato storico” e soprattutto una battaglia portata avanti da anni. I deputati, guidati dal capogruppo Francesco D’Uva, hanno aspettato i colleghi senatori davanti a Palazzo Madama e consegnato loro un salvadanaio giallo che rappresenta i risparmi ottenuti col taglio dei vitalizi della Camera. I senatori hanno simbolicamente dato il loro contributo ‘scenografico’, inserendo nel salvadanaio monetine di cioccolato da un euro. Il taglio dei vitalizi, ha sottolineato D’Uva, “dimostra che c’è una classe politica che taglia i privilegi e non se li va a dare, come è successo finora. Questa è una vittoria incredibile per noi”. “Possiamo far risparmiare 56 milioni di euro, che possono essere impiegati sicuramente per cose migliori rispetto a quello che erano i vitalizi. Oggi gioiamo per una grande vittoria del M5s”, ha ribadito Paola Taverna, vicepresidente del Senato. “Non solo risparmiamo 280 milioni di euro a legislatura tra Camera e Senato”, ha detto Alessandro Amitrano, portavoce M5s e segretario dell’Ufficio di presidenza alla Camera, “ma facciamo giustizia: i privilegiati dovranno rassegnarsi al cambiamento. Dopo la Camera anche il Senato mette fine a questo ingiusto privilegio. Nella Terza Repubblica non c’è spazio per le ingiustizie e quella di oggi è una vittoria per tutto il Movimento 5 Stelle, che ancora una volta dimostra di saper mantenere le promesse”.

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