Il grande timoniere del Concilio Vaticano II Paolo VI e il vescovo martire salvadoregno Oscar Romero. Ma oltre a loro sono stati proclamati santi da Papa Francesco anche i beati Francesco Spinelli, madre Maria Caterina Kasper, madre Nazaria Ignazia March Mesa, Vincenzo RomanoNunzio Sulprizio. La cerimonia è iniziata alle 10 in Vaticano, con la messa celebrata da Bergoglio. “Il martirio di monsignor Romero non fu solo nel momento della sua morte, ma iniziò con le sofferenze per le persecuzioni precedenti alla sua morte e continuò anche posteriormente, perché non bastava che fosse morto: fu diffamato, calunniato, infangato. Il suo martirio continuò anche per mano dei suoi fratelli nel sacerdozio e nell’episcopato”, disse di lui Papa Francesco concludendo, a braccio, il discorso ai partecipanti al pellegrinaggio da El Salvador, in Vaticano a ottobre del 2015: “Lapidato con la pietra più dura che esiste nel mondo: la lingua”.

Paolo VI non fu un pontefice qualunque: fu il Papa della Chiesa “samaritana”, “ancella dell’umanità”, che tanto ricorda la “Chiesa in uscita” di Bergoglio. “Nei confronti di questo grande Papa – disse Francesco proclamandolo Beato – di questo coraggioso cristiano, di questo instancabile apostolo, davanti a Dio non possiamo che dire una parola tanto semplice quanto sincera ed importante: grazie!”. Francesco ricordò le parole scritte da Montini in alcune annotazioni personali, dopo la chiusura del Concilio: “Forse il Signore mi ha chiamato e mi tiene a questo servizio non tanto perché io vi abbia qualche attitudine, o affinché io governi e salvi la Chiesa dalle sue presenti difficoltà, ma perché io soffra qualche cosa per la Chiesa, e sia chiaro che Egli, e non altri, la guida e la salva”. E ieri sera Papa Francesco si è recato al Monastero Mater Ecclesiae a trovare Benedetto XVI, ultimo cardinale creato da Paolo VI nel suo ultimo Concistoro il 27 giugno 1977.

Con loro, saranno santi Francesco Spinelli, che nel periodo della post-unità si attivò a favore delle ragazze indigenti e diede vita a scuole, oratori, assistenza ai malati, ai disabili, agli anziani soli; Vincenzo Romano, che visse nella seconda metà del ‘700 a Torre del Greco, protagonista della rinascita materiale, spirituale e morale del napoletano dopo l’eruzione del Vesuvio del 1794; Madre Maria Caterina Kasper, tedesca nata nel 1820 che trascorse l’adolescenza nei campi, spaccando pietre per la costruzione di strade e fondò l’Istituto di suore a servizio delle classi sociali più umili, le Povere Ancelle di Gesù Cristò; Madre Nazaria Ignazia March Mesa madrilegna che nel 1926, diede vita alla Congregazione delle Suore Missionarie Crociate della Chiesa, per il servizio dei poveri e la promozione della donna; Nunzio Sulprizio, che nel 1836 morì di tubercolosi ossea a Napoli, affrontando la malattia con fede. Fu beatificato da Paolo VI il 1 dicembre 1963, durante il Concilio Vaticano II.

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