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Royal Wedding, si è sposata la nipote della Regina: da Naomi Cambpell a Kate Moss, parata di vip (e cielo plumbeo)

Presenti ovviamente William e Kate con i principini George e Charlotte pienamente a loro agio nel ruolo di paggetto e damigella, e, ovviamente, Harry e Meghan. Inutile dire che i due hanno rubato la scena, conquistandosi tutti i flash dei fotografi e le urla della folla presente

di Ilaria Mauri
Royal Wedding, si è sposata la nipote della Regina: da Naomi Cambpell a Kate Moss, parata di vip (e cielo plumbeo)

Oggi è il grande giorno di Eugenia di York, la nipote ventottenne della regina Elisabetta, figlia del principe Andrea e di Sarah Ferguson. Lei, l’eterna seconda, la più piccola delle principesse di York, ex adolescente impacciata, nona in linea di successione al trono, si è presa la sua rivincita con un matrimonio da vera principessa, già ribattezzato dai tabloid inglese come il “royal wedding 2”. Eugenia ha detto infatti il suo “sì” a Jack Christopher Stamp Brooksbank, 32 anni, brand ambassador della tequila fondata da George Clooney, nella maestosa cappella di San Giorgio a Windsor. E proprio la scelta di questa location la dice lunga su quanto la piccola Eugenia abbia voluto fare le cose in grande, senza temere confronti: sempre qui infatti, a maggio si erano sposati il principe Harry e Meghan Markle.

L’atmosfera, certo, non è la stessa: il cielo è plumbeo (anche se la tanto temuta pioggia non è arrivata), il vento insidia gli eccentrici cappellini degli ospiti e anche le decorazioni floreali che addobbano l’ingresso della cappella sembrano un po’ spenti. Ma a catturare l’attenzione sono i tantissimi vip presenti, molti dei quali si diceva non sarebbero arrivati: da Naomi Campbell, elegantissima nel suo tubino grigio mélange con piume, a Liv Tyler in blu notte, da Pixie Geldof a Demi Moore con un abito semplice color prugna e pouch coordinata (trend di stagione), da Robbie Williams e Ricky Martin a Cara Delevingne, che ha sfoggiato un completo in tight molto maschile. E poi Ellie Goulding, James Blunt, Kate Moss; le super sorridenti ex fidanzate storiche di Harry, entrambe amiche della sposa, Chelsy Davy e Cressida Bonas; Poppy Delevigne, in dolce attesa come Pippa Middleton. Incintissima, ma presente.

Presente anche il principe Filippo, che pure aveva detto “deciderò il giorno stesso se partecipare o meno, in base a come mi sentirò”, sua maestà la regina Elisabetta, con il solito impeccabile tailleur questa volta azzurro pallido, il principe Carlo (senza Camilla però, che ha preferito visitare delle scuole in Scozia, suscitando molti pettegolezzi), William e Kate con i principini George e Charlotte pienamente a loro agio nel ruolo di paggetto e damigella, e, ovviamente, Harry e Meghan. Inutile dire che i due hanno rubato la scena, conquistandosi tutti i flash dei fotografi e le urla della folla presente. Per l’occasione, la duchessa del Sussex ha sfoggiato un abito blu notte firmato Givenchy con cappellino coordinato, che metteva in risalto le sue gambe affusolate. Nonostante la tonalità forse un po’ troppo scura per un matrimonio di giorno, Meg è riuscita a far passare in secondo piano la cognata Kate, anche lei bellissima nel suo abito in raso color borgogna di Alexander McQueen.

Ma anche la madre della sposa ha lasciato tutti a bocca aperta e si è presa la sua rivincita. Osteggiata per anni, isolata dalla famiglia Reale, contestata per scandali e scandaletti, ridicolizzata per il fisico curvy e i modi poco ‘royal’, oggi Sarah Ferguson ha sfoggiato un elegante completo verde bosco che le fasciava le spalle mettendo in risalto invece il collo slanciato, (si dice che chi veste di verde sia una donna sicura del proprio fascino). Sarah è arrivata in auto con la secondogenita Beatrice e, infrangendo il protocollo, si è concessa un bagno di folla, sorridendo a tutti e abbracciando un’anziana presente e ribadendo a il suo distacco dai modi di fare della famiglia reale. Lei e l’ex marito il principe Andrea, sono stati ribattezzati dal Telegraph come “la più felice coppia di divorziati”, per l’ottimo rapporto che hanno conquistato dopo la separazione turbolenta.

Una volta terminata la sfilata degli ospiti, l’attenzione è stata catturata tutta dalla sposa. Eugenie di York è arrivata a bordo della stessa Rolls Royce 1950 Phantom IV della Regina usata a maggio da Meghan, percorrendo tutta la Long Walk che porta al castello. Bellissima nel suo abito bianco in duchesse di seta con disegni di ghirlande in rilievo firmato da Peter Pilotto. Un vestito molto autunnale ma anche davvero principesco, con il doppio scollo triangolare, speculare sul petto e sulla schiena, che disegna una silhouette imponente, e il grande drappeggio sulla schiena a incorniciare i fondi piega che accompagnano e disegnano la gonna a ruota anche frontalmente. Le maniche sono lunghe, senza bottoni, le scarpe di Charlotte Olympia altrettanto bianche e con il tacco alto. A completare il look dei gioielli davvero regali: orecchini di diamanti pendenti con pietra a cabochon sulla parte finale coordinati alla tiara in diamanti e smeraldi, usata come cerchietto a definire i capelli raccolti in uno chignon. Dettaglio importante: Eugenia non ha indossato il velo.

Eugenia e Jack si sono detti “sì” quando in Italia erano da poco passate le 13: dopo sette anni di fidanzamento, i due sono ora finalmente marito e moglie, avvolti dall’atmosfera autunnale creata dagli addobbi floreali nella cappella e resa ancor più suggestiva dalla voce di Andrea Bocelli che ha cantato due brani. Come anche Harry e Meg, i due si sono tenuti per mano (quasi) tutta la cerimonia. Eugenia, come le ultime donne di casa Windsor che l’hanno preceduta, non ha giurato obbedienza allo sposo. Poi, la sorella di lei, Beatrice, ha letto un estratto dal Grande Gatsby, dedica della sposa al neo marito. Dopo le foto di rito e i saluti alla folla, la coppia si è concessa un giro in carrozza per le strade della cittadina di Windsor, per l’occasione oggetto di imponenti misure di sicurezza. Poi, ricevimento al castello per gli 850 ospiti, offerto dalla nonna di Eugenie, la regina Elisabetta II, nella St. George Hall.

 

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