L’ex deputato del M5s, Alessandro Di Battista, in collegamento telefonico dal Messico, nel corso della trasmissione DiMartedì (La7), replica duramente al direttore di Radio Capital, Massimo Giannini, che lo aveva criticato per il suo post odierno su Facebook, nel quale ribadiva la necessità di riformare la governance di Bankitalia. “Chiedo a Massimo di essere leale” – esordisce Di Battista – “Se Repubblica mi avesse seguito nei 5 anni in cui ho fatto il parlamentare non solo per cercare il pelo nell’uovo o l’errore di un congiuntivo, ma anche ascoltando le mie idee, che si possono anche legittimamente reputare stronzate, Massimo Giannini saprebbe che io da 5 anni martello sulla necessità di riformare la governance di Bankitalia. Reputo che Banikitalia sia in conflitto d’interesse con le banche private che dovrebbe controllare e che, di fatto, la controllano”.
E aggiunge: “Per me il capitalismo finanziario è il più grande problema a livello mondiale e a riguardo ho fatto 5 anni di battaglie politiche. Quindi, lo rivendico e lo rivendico ancor più oggi, visto che Bankitalia si permette di mettere bocca sul deficit, secondo me, in conflitto di interesse con quelle banche private, che verrebbero finalmente contrastate un minimo da questa manovra. Una manovra finanziaria che, per la prima volta, non dà quattrini alle banche private, ma redistribuisce denari, a cominciare dalle persone che ne hanno maggiormente bisogno”.
Giannini risponde: “So benissimo che Di Battista per 5 anni, e anche in campagna elettorale, ha insistito molto sul tema della riforma della governance di Bankitalia. Ed è più che legittimo. Però ribadirlo proprio oggi mi dà la sensazione netta, e lei me lo ha appena confermato, che si tratti di una vendetta e di rimettere in riga una istituzione che in riga non ci vuole stare. E io” – continua – “questo lo trovo improprio per un governo responsabile. Oggi Bankitalia, come istituzione chiamata dal Parlamento, ha sollevato alcune obiezioni legittime sulla manovra e sulla nota di aggiornamento al Def, facendo banalmente il suo mestiere, come fa da quando esiste”.
“E’ la stessa situazione relativa al reddito di cittadinanza” – ribatte Di Battista – “Qualcuno dice che noi lo proponiamo oggi ai fini delle elezioni europee, quando invece sono 5 anni che lo diciamo. Io sono un libero cittadino, non sto nel governo, avrò diritto di dire che Bankitalia è in conflitto d’interesse con le altre banche?”.
“Ha diritto” – interviene il conduttore, Giovanni Floris – “Però si torna agli antichi tempi della Dc o del governo Berlusconi, quando Bankitalia veniva bacchettata perché diceva le cose come stavano”.
“Ma cosa diavolo c’entra?” – ribadisce Di Battista – “Io sono un libero cittadino che vuole che Bankitalia sia al servizio dei risparmiatori, ma non delle banche d’affari. Non venite a dirmi che si tratta di una vendetta. Si tratta di giustizia

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