Tutte le persone che mi vogliono bene in queste ore mi dicono: ‘Ma sei proprio sicuro di volerti candidare? Ma chi te lo fa fare?’”. Risponde così, ai microfoni de L’Italia s’è desta (Radio Cusano Campus), il deputato dem, Francesco Boccia, nel motivare la sua decisione di candidarsi alla guida del Pd. E spiega: “Potevo anche evitare tutto questo, però politicamente sono nato ai tempi dell’Ulivo, ho sognato e visto nascere il Pd: vedere ora queste macerie e sentire alcuni dire in modo inesorabile e ineluttabile che non c’è più niente da fare mi ha spinto a fare un ragionamento banale. Se non lo faccio, vivrò col rimorso di non aver nulla per provare a ricostruire da queste macerie; se lo faccio, la cosa peggiore che mi possa capitare è di non vincere. In quel caso, ne prenderò atto e amen”. Circa la nuova esperienza giornalistica della moglie, l’ex parlamentare di Forza Italia Nunzia De Girolamo, nella trasmissione Non è L’arena (La7), Boccia precisa ironicamente: “No, non sta diventando assolutamente di sinistra, non c’è pericolo. La voglio così com’è. Serve molto ascoltare le ragioni degli altri, così capisci se le tue hanno un senso e ti batti ancora di più”.
Poi analizza la situazione del centrosinistra: “Io penso che ci sia una base di elettori in Italia che sicuramente non si sentono rappresentati dalla destra anti-europea. A questa destra ci si può solo contrapporre una sinistra vera, moderna, aperta, radicale nelle convinzioni che deve mettere insieme gli elettori rimasti e quelli che sono andati via. Quelli che sono andati via, anche se non piace sentirlo dire, sono andati al M5s. Alla manifestazione in Piazza del Popolo, c’erano tanti nostri ex elettori arrabbiati che hanno votato M5s e che sono venuti quel giorno per affetto. Ora” – continua – “si ritrovano Salvini leader e vogliono tornare indietro, ma noi dobbiamo spiegargli perché è giusto che tornino da noi. Il legame tra popolo, periferie, luoghi del bisogno e istituzioni che la sinistra ha tradito perché a un certo punto ha strizzato l’occhio a una parte delle élite, ha pensato che l’establishment fosse il luogo del consenso quando invece è il luogo del potere. L’establishment deve capire che se sei egoista e se non sei attento al popolo, alla fine i barbari ti arrivano in casa. In Europa la responsabilità è soprattutto del Partito Popolare Europeo: Juncker, Merkel ma anche lo stesso Orban. Noi forse abbiamo fatto l’errore di non essere duri contro questo modello che non è né carne né pesce”.
Boccia, infine, definisce “errore storico” il mancato accordo con il M5s e sottolinea: “Al M5s lo ripeto quotidianamente e ultimamente l’ho chiesto in un incontro a Conte e a Di Maio: che ci state a fare con la Lega? E loro fanno spallucce, dicono che noi abbiamo risposto picche e neppure nelle sedi istituzionali, ma in un salotto televisivo. Il Pd ha deciso di non decidere, non si è neppure voluto sedere al tavolo. E quell’errore ha ha consentito a Salvini di arrivare al vertice delle istituzioni. Penso anche che loro abbiano fatto un errore clamoroso ad allearsi con Salvini”- chiosa – “Nel breve hanno il vento in poppa, ma stanno facendo errori molto seri come la manovra. Non ho ancora avuto una risposta se il reddito di cittadinanza è cumulabile con il sistema di welfare attuale. Chi avrà quei 780 euro potrà continuare ad avere l’asilo comunale, la casa popolare, l’autobus per la scuola? Secondo me, aveva senso fare quel deficit per dare lavoro, abbassando il costo dei contributi e aumentando i salari netti”.

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Francesco Boccia, a me il suo spot al mercato è piaciuto

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