“Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha risposto all’eventualità, riportata da Repubblica, di un aumento dei rientri dalla Germania degli immigrati identificati in Italia e che hanno varcato il confine illegalmente. “Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c’è e non ci sarà nessun aeroporto disponibile”, ha continuato il vicepremier. In Germania, dove i trasferimenti verso l’Italia sono già aumentati dall’inizio dell’anno, secondo il quotidiano italiano, si parla già di date: il primo volo sarebbe programmato già per martedì 9 ottobre. Ma Berlino smentisce la notizia: “Nei prossimi giorni non è pianificato alcun volo per rimpatri in Italia”.

Roma e Berlino discutono da tempo di un accordo sui movimenti secondari, ma la firma non è ancora arrivata. “Io non firmerò nessun accordo, finché la Germania si fingerà sorda e non entra in merito alle nostre richieste”, spiegava Salvini il 28 settembre in un’intervista al quotidiano viennese Die Presse. “Non firmo accordi a pezzetti. L’accordo da settimane è sul mio tavolo, ma non ho ancora firmato nulla”, spiegava ancora il capo del Viminale. “Abbiamo sempre detto alla Germania che l’accordo può solo essere parte di un’intesa più ampia, che vogliamo riformare Dublino e le regole per le navi che soccorrono migranti”. “La questione – proseguiva Salvini – è passata nelle mani della cancelliera Merkel che si occuperà delle trattative”.

Anche l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, smentisce che tra Italia e Germania sia stato siglato qualsiasi accordo in merito al ritorno dei cosiddetti “dublinanti” nel Paese di primo arrivo: “Io questa cosa dei charter con i migranti che arrivano in Italia non so chi l’abbia autorizzata, sinceramente, perché sui ‘secondary movement’, che erano il tema su cui si discuteva come Italia in Europa e che ci chiedeva la Germania, non è stato sottoscritto alcun accordo. Adesso vediamo cosa accadrà ma per fare queste cose ci vogliono gli accordi”, ha dichiarato il Cinque Stelle durante la sua trasferta in Basilicata.

A placare le polemiche ci pensa il ministero dell’Interno tedesco che smentisce le rivelazioni di Repubblica: “Nei prossimi giorni non è pianificato alcun volo per rimpatri in Italia”, ha detto il portavoce del ministero dell’Interno tedesco all’Ansa.

Potenzialmente, il numero dei richiedenti asilo che potrebbe tornare in Italia dalla Germania è elevato. Secondo quanto riporta Repubblica, sono 40mila le persone che negli ultimi anni hanno varcato il confine illegalmente. E anche questo è uno dei numeri su cui il governo tedesco sta conducendo una battaglia interna alla maggioranza, con Angela Merkel che cerca di mantenere stretto il legame con l’ala più conservatrice del partito, quella bavarese della Csu con a capo il ministro dell’Interno Horst Seehofer.

Proprio il leader della Csu aveva annunciato, il 13 settembre, di aver concluso un accordo con il governo italiano per il trasferimento dei migranti fermati al confine che, però, avevano presentato la richiesta d’asilo in Italia. Parole prontamente smentite dal ministero dell’Interno, precisando che l’Italia non ha alcuna intenzione di firmare patti retroattivi che non prevedano una formula “a saldo zero”, nel senso che il numero dei migranti respinti al confine dovrà essere pari a quello dei profughi che l’Italia potrà redistribuire, condividendo così l’onere degli sbarchi sulle coste italiane. “Non c’è alcuna firma da parte del ministro Salvini e non c’è alcun accordo con Berlino a proposito dei numeri dei cosiddetti ‘dublinanti’ o immigrati secondari – avevano fatto sapere fonti del Viminale – Salvini non intende accettare alcuna intesa che possa portare in Italia anche un solo immigrato in più. L’eventuale accordo con la Germania riguarderà il futuro”.

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