“Contro i #ladrifuturo” il Partito Democratico sceglie la piazza organizzando una mobilitazione per domenica 30 settembre alle 14 a piazza del Popolo a Roma. Al centro della contestazione ci sarà la manovra del governo che prevede il rapporto deficit/pil del prossimo anno fissato al 2,4% per rimanere su quel livello fino al 2021: i due leader di M5s e Lega, hanno dichiarato che grazie a questi 13,6 miliardi di risorse aggiuntive “a prestito” riusciranno ad avviare le misure promesse nel contratto di governo. Dello stesso avviso non è il segretario Pd Maurizio Martina che accusa Lega e M5S di portare avanti “l’ennesimo condono fiscale” promuovendo “misure assistenzialiste che non produrranno un posto di lavoro in più”. Lo slogan scelto è “Per l’Italia che non ha paura”: gli organizzatori si attendono migliaia di persone, con 200 pullman e sei treni, già prenotate per l’occasione. Sul palco ci saranno esponenti della società civile, operai, disoccupati.


“Di fronte all’irresponsabilità di questo governo non possiamo non alzare la voce”, con queste parole Martina commenta la decisione di scendere in piazza a manifestare. Una mobilitazione che chiama a raccolta non solo simpatizzanti, volontari e iscritti, ma anche tutti quelli che vogliono opporsi “al governo della disoccupazione, dei decreti vuoti, del debito sulle spalle degli italiani”. E torna anche l’ex segretario Pd Matteo Renzi che al Corriere della Sera chiama alla “resistenza civile” contro questo esecutivo. Secondo l’ex premier le conseguenze della manovra saranno “devastanti, minano la credibilità dell’Italia che avevamo faticosamente riconquistato”. Ad aprire la manifestazione il presidente del municipio val Polcevera di Genova, Federico Romeo, che guiderà la delegazione genovese per protestare contro il decreto Genova pensato dai giallo-verdi dopo il crollo del ponte Morandi, firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scorso venerdì.

Arrivano prontamente le risposte dai leader di Lega e M5s. Su Twitter Matteo Slavini si scaglia contro Renzi: “Incredibile, il poltronaro amico dei banchieri non si è ancora rassegnato!”. Di rimando Luigi Di Maio in una conferenza dopo la chiusura del Global Forum per la democrazia diretta suggerisce “Non credo che sia una grande furbata. A meno che non ci si voglia estinguere si può procedere sicuramente in altro modo”.

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