Il nome potrebbe sembrare iperbolico, quasi altezzoso – comprensibile. Eppure di eroi, il festival Heroes di Maratea ne ha accolti davvero numerosi. Sono eroi moderni, il che non significa necessariamente giovani. La parola eroe qui si rifà a una concezione passata, quasi mitologica – di persona migliore, di colonizzatore digitale, di individuo straordinario che fa avanzare il suo ambiente di riferimento mosso dalla spinta di progredire. E, come sappiamo, questa spinta non ha età.

Heroes nasce nel 2016 e, sotto la guida ordinata di Michele Franzese, Andreina Romano e Valentina Cillo, è giunto quest’anno alla sua terza edizione. Il tema del 2018 è stato limpido: “Money&Value”, un filo rosso che ha unito tre giorni di speech, workshop e startup competition.

Oltre 200 speaker, e migliaia di spettatori, hanno dato vita ad una tre giorni di stimolazione intellettuale che non può che giovare all’ecosistema italiano della tecnologia. Perché quando le menti migliori si connettono, il risultato finale è straordinario.

Si è parlato di blockchain, criptovalute, marketing digitale e innovazione, ma anche e soprattutto di impresa in tutte le sue molteplici sfaccettature. “Abbiamo cercato di strutturare un programma che fosse equilibrato – dice Michele Franzese per il Fatto Quotidiano – tra argomenti e speech visionari per cercare nuove ispirazioni e workshop su temi concreti per aiutare gli imprenditori ogni giorno a migliorare la propria impresa e il proprio prodotto o servizio”.

Hanno solcato i palchi della manifestazione colossi italiani, come Oscar Farinetti di Eataly, e internazionali come Yancey Strickler di Kickstarter, portando sul campo tutta la loro esperienza, e il loro successo. Hanno illuminato l’audience circa le potenzialità presenti e futuri della decentralizzazione frutto della blockchain professionisti maturi come Andrea Medri e giovani promettenti come Gian Luca Comandini, Alessandro Cadoni e Francesco Redaelli.

Hanno infine portato una ventata d’aria fresca nel settore della formazione moderna giovani come Gherardo Liguori, Virginia Tosti e Davide Dal Maso in occasione dell’Hackaton education 4.0 svolto in collaborazione con Little genius international. La startup competition ha visto come vincitore Easy tax assistant, una startup che promette di migliorare il rapporto tra cittadini e tassazione puntando tutto su semplificazione e informazione. Ma altre 49 startup hanno solcato il palco di Heroes portando idee, energia e crescita all’intero ecosistema, accompagnate da decine di mentor nazionali ed internazionali.

Questo evento non è uno dei tanti. L’attenzione metodica con cui il network viene incoraggiato, e soprattutto favorito, fotografa la cura al dettaglio di un’organizzazione che vuole davvero creare valore – anche ben al di là dell’evento stesso. Non è retorica, e chiunque lavori nel settore dell’innovazione sa, che al netto della frenetica digitalizzazione, una stretta di mano e una cena insieme hanno ancora oggi un valore determinante nel gettare i semi di relazioni di business.

Chiunque faccia digitale, oggi, non può prescinderne. Si tratta di avanzare, insieme, e far crescere il sistema paese nel suo complesso, anziché relegarsi in uno stato di virtuale isolamento professionale, che sul lungo termine penalizza tutti in virtù di un malriposto senso di competizione.

Ed Heroes Maratea, forse il più lontano degli eventi dal cuore pulsante della Milanocentrica scena startup, prova a mettere assieme tre aspetti per manifestare la sua unicità – prosegue Michele Franzese: “uno scenario incredibile dove la natura non sta a guardare, ma influenza gli umori e scandisce i tempi delle conversazioni e degli incontri; un tempo fuori dal tempo, dove i giorni e le notti sembrano non finire mai, in un continuum che unisce le persone e le community; un luogo “comune” dove speaker e partecipanti fanno parte di un’unica piccola grande community che crea opportunità di incontro inaspettate”.

Questo post non è rivolto unicamente a chi c’era, o chi ci sarà. Questo post è un inno alla speranza, pragmatica e mai fantascientifica, di tutti coloro che in Italia hanno il fuoco negli occhi e la mente orientata al futuro – nonostante tutte le difficoltà. Perché la vita è lunga, l’Italia è piccola e questa battaglia chiamata innovazione la vinceremo solo se combatteremo insieme. Dopotutto ogni grande impresa parte da una stretta di mano. E l’event marketing ha ancora il merito di favorire questo contatto. Umano.

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