Trattare casi di cronaca giudiziaria (se i fatti devono essere ancora dimostrati) non solo impone l’utilizzo della formula di stile tanto utile ai giornalisti “il condizionale è d’obbligo” (per intenderci quella che mette al riparo da eventuali azioni giudiziarie) ma anche una certa sensibilità nel rievocare, durante un’intervista, episodi che potrebbero aver comportato un trauma al protagonista della storia.

Il mio pensiero, non la mia solidarietà (quella si manifesta se si è davvero certi di come siano andate realmente le cose), va a Jimmy Bennett intervistato a “Non è l’Arena” da Massimo Giletti. Il caso di cronaca giudiziaria riguarderebbe la presunta violenza sessuale subita dal giovane attore americano da parte di Asia Argento. E devo ammettere che Giletti, con maestria, ha esaminato la presunta parte offesa (terminologia rubata alla procedura penale) riuscendo a metterla in crisi davanti ai tanti telespettatori (vedi il record di ascolti raggiunti) incollati allo schermo.

D’altra parte, l’atterraggio in Italia di Bennett era stato anticipato dallo stesso Giletti che mostrava al pubblico, prima della serata, un videomessaggio inviatogli dallo stesso Bennett in cui secondo me il giovane appariva molto più entusiasta di essere ospite del programma (e forse anche del cachet) che dell’opportunità di raccontare la sua versione dei fatti. Ed effettivamente la sua versione dei fatti non è stata molto convincente. Forse se n’è reso conto lo stesso Bennett che nel finale, incalzato da Giletti, ha glissato su alcuni aspetti della sua vita (non più) privata (magari utili per comprendere meglio il contesto) evitando di rispondere alle domande del giornalista.

Il caso Bennett/Argento ha diviso l’opinione pubblica: c’è chi sostiene che Jimmy Bennett sia una vittima della ex paladina del movimento #MeToo e chi invece vede in Jimmy Bennett un giovane, ora in difficoltà economica, che sta ricattando ingiustamente Asia Argento. Dal canto mio ho provato a farmi un’idea, da semplice spettatore, di come sia andata tra Jimmy and Asia, facendo la stessa cosa che immagino abbiano fatto in tanti durante quella che è sembrata una puntata di Forum con un nuovo format. E cioè studiare le micro-espressioni del viso e del corpo del giovane Bennett mentre un Giletti versione Perry Mason lo stava interrogando. Da quel confronto Bennett pare esserne uscito piuttosto malconcio.

Articolo Precedente

Audio Casalino, l’ordine dei giornalisti della Lombardia avvia istruttoria sul portavoce del premier

next