L’altra sera a Bari si è consumata una grave aggressione da parte di Casapound ai danni di alcune persone che avevano partecipato a una manifestazione antirazzista. Gli aggrediti hanno sottolineato come sia stato del tutto inadeguato l’atteggiamento tenuto da parte delle forze dell’ordine. Perplessità desta anche l’atteggiamento di Salvini che ha teso a minimizzare l’accaduto. Occorre invece che vengano prontamente identificati e puniti gli autori del pestaggio sulla base di un elenco di trenta nomi redatto dalla Digos locale.

Ho rivisto di recente il bel film di Florestano Vancini Il delitto Matteotti che illustra la tappa decisiva nella presa del potere da parte del fascismo, con la liquidazione del Parlamento e la soppressione dell’autonomia della magistratura.

Tale film ha il merito di chiarire che il fascismo fu principalmente il dispiegamento della violenza brutale ai danni degli oppositori per instaurare la dittatura delle classi dominanti. Certo, oggi non viviamo una situazione che sia lontanamente comparabile a quella. Eppure, torna a esprimersi la parte peggiore del Dna italico. E principalmente si esprime nella crescente ostilità e nelle discriminazioni ai danni degli stranieri, come dimostrato da episodi davvero odiosi come le aggressioni fisiche ai danni di migranti e antirazzisti, l’apartheid scolastico di Lodi, e da trend normativi di carattere generale come i decreti zeppi di incostituzionalità recentemente presentati da Salvini e dall’altrettanto anticostituzionale velleità di Di Maio di escludere dal limitato pacchetto di misure sul reddito di cittadinanza i “non italiani”.

Alleandosi con Salvini, in attesa che il furbacchione li scarichi per tornare ai vecchi amori, dopo averli vampirizzati, i pentastellati hanno totalmente e frettolosamente abiurato alle parti più qualificanti del loro programma originario, dal no alla Nato a quello a Tap e Tav per convertirsi in stampella del progetto leghista. In cambio di qualche demagogica briciola, la cui esistenza ed ammontare sono tutti da verificare e quantificare, su reddito di cittadinanza, pensioni e altro, si sta definendo un regime che al fondamento costituzionale sostituisce la discriminazione nei confronti dei migranti e la repressione della persone colpite dalla miseria che è in crescita.

Ovvio che in un clima del genere Casapound e Forza Nuova si sentano a proprio agio. Occorre invece riprendere con forza l’iniziativa per mettere fuorilegge le forze che si richiamano più o meno apertamente al fascismo e al razzismo. Al tempo stesso occorre avvertire come del presente andazzo davvero inquietante siano in ultima analisi responsabili gli esponenti della finta sinistra, quella che di fronte agli spropositi del Salvimaio non trova niente di meglio da fare che evocare lo spread e santificare le compatibilità del capitale finanziario.

A populisti e sovranisti di destra occorre invece ribattere con forza, affermando la portata espansiva del principio di eguaglianza sostanziale contenuto nel secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione contro i vincoli posti dai “mercati” e dall’”Europa” nell’esclusivo interesse della classe dominante che sotterra se stessa per dare vita a nuovi incubi ancora peggiori. Forzare questi vincoli per soddisfare gli interessi popolari è oggi più che mai necessario, ma a farlo non saranno certo Salvini & co., che costituiscono a tutti gli effetti dei supporti del sistema capitalistico, in particolare nella sua versione neoliberista, che va rovesciato al più presto nell’interesse dell’umanità senza distinzione di razza e di frontiere.

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