Liberi e Uguali presenterà due interrogazioni parlamentari, alla Camera e al Senato, per chiedere di fare chiarezza sul progetto di trasferimento delle facoltà scientifiche dell’Università statale di Milano nell’area che ha ospitato Expo, il parco tecnologico battezzato Mind. Lo ha annunciato Francesco Laforgia, senatore di LeU, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, promossa insieme al Movimento 5 Stelle e a ‘Milano in Comune’.

“Non condividiamo il metodo di questo trasferimento – ha spiegato – c’è una autonomia che l’Università deve esercitare rispetto a questa scelta”. Domani infatti, secondo quanto hanno spiegato gli attivisti del comitato Assemblea di Città studi, che si oppone al trasferimento, si riunirà il Cda della Statale “che dovrebbe esprimersi sulla predisposizione della documentazione per la gara di appalto per gestire il trasferimento – ha spiegato Davide Lo Prinzi, della Rsu dell’Università -. A cinque giorni dall’arrivo del nuovo rettore il Cda fa una delibera che vincolerà l’ateneo per i prossimi 30 anni, con un debito di circa 20 milioni di euro anno”. Secondo Laforgia “c’è stato un colpo di coda del rettore uscente”, Gianluca Vago, “che si è appropriato indebitamente di una scelta sul trasferimento di una parte della università. Per questo depositeremo un’interrogazione parlamentare al Miur, Mef e al ministero delle Infrastrutture per capire se effettivamente questa decisione può essere presa con queste modalità, noi riteniamo di no”. “Ci aspettiamo che il M5S che è al governo metta insieme le ragioni di questa battaglia sul territorio con il fatto di essere adesso una forza di governo”, ha concluso.

Alla stessa conferenza stampa ha preso parte anche il Movimento 5 Stelle con il senatore Gianluigi Paragone che ha criticato l’operazione: “non c’è alcun senso logico nell’operazione di trasferimento delle facoltà scientifiche dell’Università statale di Milano nell’ex area Expo”, il parco tecnologico Mind. L’operazione che vedrà la nascita di un nuovo campus, con il conseguente abbandono degli edifici attualmente occupati a Città Studi, “non è altro che una amputazione di un pezzo importante della città – ha aggiunto Paragone -. Non vorrei trovarmi tra un pò con i leghisti che faranno campagna elettorale sul fatto che quegli edifici poi verranno occupati abusivamente perché qualcuno occuperà quegli spazi”. Secondo il senatore pentastellato inoltre non è “chiara” la posizione del rettore uscente della Statale, Gianluca Vago, che “fa da consulente alla Regione su progetti strategici, tra cui questo”. Il dubbio “di trovarci davanti ad una speculazione è forte”, ha concluso.

 

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