Silvio Berlusconi prova a rimettersi al centro della scena politica. Dal palco di Fiuggi se la prende con i 5 stelle, i “nemici della libertà e delle imprese”, con le politiche del governo sui tetti pubblicitari che rischiano di “far chiudere Mediaset” e pure con l’alleato Matteo Salvini che “ha uscite non gradevoli e non accettabili”. Ma soprattutto lancia un nuovo manifesto e la sua candidatura alle prossime Europee: “Se correrò? Penso di sì”. L’ex Cavaliere infatti, da aprile scorso è di nuovo candidabile dopo aver ottenuto la riabilitazione. E ora, ha detto, “vuole salvare l’Italia”. Ancora più duro il testo del discorso che l’ex premier doveva pronunciare alla convention di Forza Italia.”La risposta del vicepremier grillino è caratteristica del loro dilettantismo: chiedere al Tesoro più soldi e – di fronte alle resistenze del ministro Tria che non vorrebbe sfasciare i conti pubblici – minacciare di cacciarlo. Trattano il ministero dell’Economia come un bancomat da cui prendere i denari di cui hanno bisogno per finanziare le loro promesse elettorali”, è una delle frasi che si legge nella nota consegnata ai giornalisti – in riferimento alle polemiche sorte all’interno dell’esecutivo alla vigilia della manvra economico – ma poi mai pronunciata dall’ex premier che ha invece parlato a braccio.

Di Maio: “Ha fatto il suo tempo. Va compatito” – A stretto giro arriva la replica dello stesso Luigi Di Maio: “Oggi Berlusconi apocalittico”, scrive su Facebook. “‘Il decreto Dignità è un disastro e con la manovra l’Italia rischia grosso’. Sì sì… mo me lo segno (cit. Massimo Troisi). Il capo di Mediaset politicamente ha fatto il suo tempo, oltre ad aver fatto solo danni. La sua preoccupazione oggi come negli ultimi 20 anni non è per l’Italia, ma solo per le sue tv! Il suo tentativo di cercare ancora visibilità è ridicolo e va compatito”. Berlusconi gli risponde poco dopo: “È meglio che si rivolga al portavoce Casalino…”. E il riferimento ironico è chiaramente alle polemiche sull’audio contro i dirigenti Mef pubblicato solo ieri da Repubblica. Nel frattempo anche il presidente del consiglio risponde al suo predecessore. “Berlusconi stia tranquillo, l’Italia è in buone mani. Lui ha avuti tanti lustri per governare, ora ci lasci l’opportunità di lavorare“, dice Giuseppe Conte da Volturara Appula, la città in Puglia dov’è nato.

 Conte: “Ci lasci lavorare” – Il governo Lega-M5s al ritorno dalle vacanze è alle prese con la manovra finanziaria e l’ex Cavaliere cerca di riprendersi un posto di centralità dopo che le ultime evoluzioni lo hanno visto totalmente in disparte. La settimana scorsa c’è stato un vertice a Palazzo Grazioli tra le forze di centrodestra per cerca un’intesa su presidenza Rai e prossime elezioni. Anche se non appena usciti dall’incontro, le versioni sullo stato di salute della coalizione sono cambiate a seconda degli interlocutori. Oggi Berlusconi dal palco di Fiuggi ha parlato a lungo anche di Salvini: “Il vertice”, ha detto, “ha confermato che la coalizione è definitiva per tutti e tre i partiti. Salvini ha delle uscite che non sono gradevoli e accettabili da parte nostra. Forse deve tentare di non far scoppiare un diverbio assoluto con i Cinque Stelle, quel diverbio che noi auspichiamo anche presto”. A margine della kermesse però Berlusconi ha poi specificato: “Salvini è un uomo del centrodestra, non c’è nessun dubbio al riguardo”. Con Salvini “siamo nelle difficoltà che conosciamo. Quando ci incontriamo con Salvini non sembra neppure ci siano i suoi problemi con i 5 stelle. Quando lui si incontra con i 5 Stelle evidentemente la vicinanza a noi gli crea problemi”. E ha chiuso: “Siamo in una situazione anomala, che è il contrario di ciò che dovrebbe essere”.

M5s contro l’editoriale di Sallusti – Intanto sul Blog delle Stelle è stato pubblicato un post in replica all’editoriale di Alessandro Sallusti. Il direttore del Giornale, riferendosi del caso dell’audio di Rocco Casalino, rievoca  Totò Riina e la promessa di vendetta avanzata dalla mafia nei confronti dello Stato negli anni ’90, poi mantenuta con le stragi di Capaci e via d’Amelio. “I principali giornali della propaganda del partito del nazareno, La Repubblica per il Pd e Il Giornale per Forza Italia”, si legge, “oggi difendono a spada tratta quei burocrati servitori dei partiti piazzati in alcuni dei gangli fondamentali dello Stato e che ogni giorno ostacolano il governo del cambiamento e la realizzazione del contratto di Governo. Un governo che è sostenuto da circa due terzi degli italiani, un sostegno popolare che non ha eguali in nessun altro Paese d’Europa”. Quindi contro Sallusti: “Addirittura nel suo editoriale di oggi paragona il Movimento 5 stelle alla mafia e la nostra battaglia per far rispettare il contratto di governo alla stregua della trattativa”. E si conclude: “Paragonare una forza politica votata dal 32 per cento dei cittadini alla mafia non è giornalismo, non è nemmeno solo bieca propaganda. È uno schifo indegno. Vuol dire non sapere nulla di cosa sia la mafia e i morti e il dolore che ha provocato e continua a provocare. E vuol dire non avere la benché minima cultura politica”.

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