Il primo intervento di smontaggio della legge Fornero, quota 100 con 62 anni di età e 38 di contributi, passerà anche per la “pace contributiva“. Ad annunciarlo è stata la Lega dopo la riunione di giovedì sera tra il leader Matteo Salvini, i suoi sottosegretari al tesoro Massimo Garavaglia e Massimo Bitonci e quello al lavoro Claudio Durigon. In pratica, chi non ha pagato una parte dei contributi a partire dal 1996 potrà sanare l’omesso versamento con uno sconto, in modo da anticipare anche per questa via l’età di uscita dal lavoro. La misura, stando a quanto emerso dal vertice, sarà rivolta in particolare agli autonomi e consentirà di pagare di meno anche per il recupero degli anni universitari.

Sono ancora in corso di approfondimento i limiti alla platea coinvolta in quota 100 e quindi i costi complessivi della misura, che finora è stata quotata in casa Lega attorno ai 7-8 miliardi ma, secondo la società di consulenza e ricerca Tabula di Stefano Patriarca, se attuata a partire dai 62 anni di età avrebbe un costo di circa 13 miliardi l’anno. La nota del Carroccio sostiene che sarà “realizzabile in modo efficace e ragionevole“, “con oneri sopportabili per la finanza pubblica” e “misure di buon senso”, compresa appunto “la pace contributiva nell’ottica di favorire l’aumento volontario della contribuzione da parte dei lavoratori”.

Si sta ancora ragionando sull’opportunità di fissare un limite minimo anche di contributi, oltre che di età. Arrivando fino a 65 anni e 35 di contributi, infatti, la platea dei potenziali lavoratori in uscita il prossimo anno toccherebbe quota 500mila, mentre lo stesso Salvini pone un obiettivo più basso: “Se riusciremo a mandare in pensione l’anno prossimo 3-400mila italiani – ha detto – penso che avremo fatto un buono lavoro”.

Confermato anche l’impianto del pacchetto fiscale, dalla ‘pace‘ – non solo una tantum ma anche misure strutturali che riducano il contenzioso – alla flat tax per gli autonomi e la ‘super-Ires’ per le grandi imprese, fino alla richiesta di introdurre la cedolare secca al 21% anche per gli affitti commerciali. L’ampliamento della platea dell’attuale regime forfettario, secondo i leghisti, consentirà a molte piccole attività “che non sono strutturate” di non doversi cimentare subito con la fatturazione elettronica. Sul tavolo la Lega porterà anche la richiesta di tagliare le accise sulla benzina e di partire subito con lo sblocco al 100% del turnover per le forze di polizia.

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