Gli uomini del commissariato Madonna di Campagna hanno scoperto un vero e proprio laboratorio per la produzione ed il confezionamento della marijuana in un seminterrato. All’interno dei tre locali era stata realizzata una filiera di lavorazione della droga. In una stanza l’essiccatoio, nella seconda il vivaio con ventole di aspirazione dell’aria, termostati, lampade alogene, pannelli riflettenti, deumidificatori e sacchi di terriccio e 153 piantine in vasetti. Nella terza stanza c’erano tutti gli attrezzi per il confezionamento della droga: bilancia di precisione, forbici, spaghi, cellophane, scatoloni contenenti le piante essiccate ed in fase di compattazione, nonché materiale per la costruzione della serra e un ampio divano e qualche vivanda che consentisse anche la permanenza notturna per una costante vigilanza della coltivazione.

La sostanza stupefacente rinvenuta era stata coltivata in due appezzamenti di terreno ricavati nella boscaglia, situata a pochi chilometri di distanza dal “laboratorio”, nella campagna tra Borgaro e Mappano. Nelle due aree di terreno, ricavate al centro di un inaccessibile boschetto, ripulite dalla sterpaglia e dagli alberi, attrezzato con cisterne per la raccolta dell’acqua necessaria all’innaffiatura.

L’operazione ha portato all’arresto di due persone, un cittadino albanese, B.E., di 38 anni ed un italiano, D.I., di 45 anni. Nel laboratorio sono stati rinvenuti sequestrati anche una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa e due proiettili, nonché un giubbotto anti proiettile ed altro munizionamento (circa 60 proiettili) calibro 20. Nel complesso sono stati rinvenuti e sequestrati 58 chilogrammi di marijuana e 303 piante

Articolo Precedente

Leggi razziali, Milano si offre di ospitare la mostra del liceo di Trieste. La preside: “Commossi, ma riusciremo a farla qui”

next
Articolo Successivo

Rebibbia, la detenuta che ha ucciso i figli: “Adesso sono liberi”. Bonafede sospende vertici sezione femminile

next