Dopo un anno dall’uscita dell’ultimo titolo (Korowai, dell’autore peruviano Gerónimo Bardo), BAT Edizioni, casa editrice indipendente con l’obiettivo di scoprire narratori contemporanei italiani e stranieri che propongono temi e scritture innovativi, con un’attenzione particolare alla dimensione del viaggio in tutte le sue forme e alle culture e ai paesi del mondo, torna con un romanzo originale e dal ritmo serrato che si colloca in posizione marginale e coraggiosa rispetto al fin troppo decantato mondo del noir nostrano.

Si tratta di Runners, di Christian Caielli, scrittore e musicista che ha vissuto in Italia, a Cuba, in Messico e in Olanda e che nella vita, come un factotum bukowskiano, ha fatto l’informatico, il venditore d’auto, l’account per un’agenzia pubblicitaria, il barman, il grafico per un’etichetta discografica, il batterista in orchestre jazz e il docente di scrittura e sceneggiatura. Runners è la storia di Max e Vincent, due ragazzi cresciuti nel Giambellino dei primi anni Novanta del secolo scorso, che si ritrovano a fare i corrieri della droga tra Milano e Amsterdam. Nella loro personale “Terra di mezzo” dovranno fare i conti con spacciatori violenti e filosofi zen, poliziotti corrotti, saggi baristi di quartiere, mantenute thailandesi, improbabili narcotrafficanti che sognano una vita migliore e amici d’infanzia spettatori del mondo stravolto dai fatti successivi alla caduta del Muro di Berlino.

Non mancano i riferimenti all’immaginario pulp (divertente l’omaggio a Quentin Tarantino e all’indimenticabile e granitico Marsellus Wallace) e alla narrativa della periferia meneghina, su tutte quella di Giorgio Scerbanenco. Il romanzo mantiene alta la tensione dalla prima all’ultima pagina grazie a dialoghi congeniali, un plot saldo e alle vivide descrizioni non solo del popolare quartiere del Giambellino, ma anche di Amsterdam e delle strade d’Europa percorse dai due runners a bordo di macchine imbottite di droga.

Personaggi umani e credibili, un ritmo cinematografico, una storia che trasuda cultura pop, un mix tra Alex Wheatle e Denis Johnson con una spruzzata di Geoff Dyer. In poche parole: Runners è un grande romanzo.

Un ottimo riavvio per una piccola casa editrice impavida che proprio in questi giorni ha inaugurato una collana di romanzi collettivi. Nati dall’esperienza diretta dei corsi di scrittura e workshop organizzati in partership con Corsi Corsari, ThinkABook e Mille Battute, tutti i lavori in équipe sono firmati da Okina Sagi, un’entità multipla che cambia da romanzo a romanzo. Da una Milano invernale all’atollo di Niyama, dall’aeroporto di Francoforte a uno scalcagnato riad di Marrakech, dalle vedute rinascimentali di Ferrara ai grattacieli di New York, i Romanzi Collettivi sono un modo nuovo per scoprire luoghi remoti e interiori e per dare spazio a esordienti, e non, che abbiano voglia di confrontarsi con tipologie di scrittura diverse e variegate.

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