Dopo 25 anni trascorsi da quel 15 Settembre 1993 possiamo veramente dire che Brancaccio e Palermo stanno cambiando. La visita del Papa nei luoghi del martirio del Beato Giuseppe Puglisi e al Centro di accoglienza Padre Nostro è il segno che il cammino di rinascita, che quel piccolo prete di Brancaccio aveva iniziato, non è stato interrotto, nemmeno dalla mafia. Anzi, paradossalmente, quanto accaduto 25 anni fa ha impresso il sigillo di “profeta” al Beato Giuseppe Puglisi.

Spiace dirlo ma è così… è sempre il male che identifica, prima di ogni altra entità, ciò che è bene e impegna tutto se stesso per sconfiggerlo.
Se Brancaccio ha cambiato volto, lo si deve al Centro da lui fondato; se oggi è stata possibile la progettazione di un asilo nido e di una piazza nel quartiere Brancaccio, che ancora oggi ne è privo, è perché il suo Centro in questi 25 anni ha saputo creare sinergie e relazioni tra le istituzioni e le agenzie educative del territorio.

Oggi il Papa conoscerà una Brancaccio che testimonia veramente che quel “se ognuno fa qualcosa…..” del Beato Giuseppe Puglisi, può cambiare il mondo. Dopo la visita del Papa, gli abitanti di Brancaccio e di Palermo possono dire che don Pino Puglisi aveva ragione e che loro hanno avuto torto a non averlo sostenuto in quel suo sogno, che ai miseri è apparso un’utopia.

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