Arrivava alle nostre latitudini nel 1984 la Jeep Cherokee, una decina d’anni dopo il debutto negli States. Veniva costruita inizialmente sullo stesso pianale SJ della Wagoneer, che però era considerata la sorella “ricca”. In 44 anni di vita i numeri sembrano nondimeno essere dalla sua parte, visti i 4 milioni di pezzi venduti in totale.

In realtà la generazione attuale, la numero cinque arrivata nel 2013, ha fatto faville nel mondo ma meno in Italia, dove a scricchiolare non è stato tanto il prodotto quanto il suo posizionamento: troppo alto, per concorrere con profitto in un segmento tutto sommato bello agguerrito. Così, complice il recente tagliando di metà vita commerciale, l’aggiornamento dei contenuti è andato di pari passo con quello dei listini, ora molto più appetibili: 43 mila euro il prezzo d’attacco della Cherokee Longitude 2.2 diesel da 195 Cv con la novità del cambio automatico a nove marce abbinato alla trazione anteriore. Niente male, considerando che la promozione di lancio (non si sa quanto durerà, ma sospettiamo parecchio…) lo abbassa drasticamente fino a 36.200. E con l’anno nuovo arriverà anche un 2.0 benzina da 270 cavalli.

La Cherokee rinnovata, dunque, punta tutto sul rapporto qualità/prezzo e lo fa da subito, per togliere tempo e terreno alle concorrenti. A proposito di terreno, quello d’azione rimane molto vasto: si passa dal comfort sulle strade di tutti i giorni alle proverbiali capacità offroad, quando si decide che l’asfalto non basta più.

Quando lo abbiamo deciso noi, ed era impossibile esimersi, siamo passati alla versione 4×4 dotata di Active Drive II: ovvero uno dei tre sistemi di trazione integrale disponibili su Cherokee, e in particolare quello che prevede le ridotte, abbinato alla gestione della trazione Select-Terrain che dispone delle modalità Auto, Snow, Sport e Sand/Mud. Ci sono poi l’Active Drive I, quello base, e il III, con sistema di bloccaggio del differenziale posteriore: ma qui siamo già in zona Trailhawk, ovvero il “pacchetto” più fuoristradale che c’è (arriverà nel 2019) e che trasforma questa Cherokee in un mezzo in grado di andare ovunque.

Essendo più prosaici, bisogna tuttavia considerare che pochi decideranno di affrontare buche, guadi e quant’altro. Nonostante sia molto divertente. Per quei tanti che la useranno in modo “normale”, è stato fatto molto: oltre ai fari full Led e alla messe di sistemi di assistenza alla guida (sono ben 75), c’è un abitacolo più spazioso e con rivestimenti in pelle dalle colorazioni inedite. E una plancia completamente ridisegnata, oltre a un sistema di infotainment come l’UConnect di quarta generazione, gestibile tramite schermo tattile da 8,4″.

Insomma, c’è un pò tutto quello che serve e anche qualcosa in più. Per un’auto che è già nei concessionari italiani e che andrà a gonfiare ulteriormente le vele delle vendite Jeep in Europa (+75% nei primi otto mesi dell’anno) e in Italia.

 

JEEP CHEROKEE 2.2 da 195 CV trazione anteriore – LA SCHEDA

Modello: è il restyling della quinta generazione dello sport utility di taglia media firmato Jeep

Dimensioni: lunghezza 4,62 metri, larghezza 1,86 metri, altezza 1,68 metri

Motore: 2.2 diesel da 195 Cv

Consumi omologati nel ciclo misto: 6,1 l/km

Emissioni di CO2: 161 g/km

Prezzo: 36.200

Ci piace: lo spazio nell’abitacolo e il comfort di guida sono notevoli

Non ci piace: il lieve ritardo nella risposta quando si pigia sull’acceleratore, che scompare sulla versione 4×4

Articolo Precedente

Opel Combo Life, la prova de Il Fatto.it – Oltre al lavoro, spazio alla famiglia – FOTO

next