“Segnali positivi” dall’Unione europea per l’affidamento dei lavori di ricostruzione del ponte Morandi a Fincantieri. Lo riferisce in audizione alla Camera il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che precisa: “In questi minuti è in corso un incontro a Bruxelles per verificare se si possa derogare al Codice degli Appalti al fine di procedere con l’assegnazione immediata, senza gara, a un soggetto pubblico come Fincantieri la ricostruzione del ponte”. Intanto, Toninelli ha annunciato che i lavori della commissione ministeriale si concluderanno tra il 15 e il 18 settembre, mentre il Governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha dato aggiornamenti sul ricollocamento delle famiglie sfollate: “A oggi le famiglie genovesi sfollate a causa del crollo del ponte Morandi che devono ancora trovare sistemazione negli alloggi o richiedere il contributo per l’autosistemazione sono 21 su circa 260. Questa è la politica che serve a Genova alla Liguria e all’Italia. Poche polemiche e fatti concreti”, ha scritto su Facebook. Intanto, venerdì inizieranno gli interrogatori ai primi indagati.

La ricostruzione rappresenta “il primo obiettivo” del decreto per Genova, aggiunge Toninelli che, insieme a Luigi Di Maio e agli altri membri del Movimento 5 Stelle, si è battuto fin dalle prime ore dopo il disastro per affidare la ricostruzione a un soggetto diverso da Società Autostrade, attuale beneficiario della concessione. Sulla base dell’eccezionalità, ha poi concluso, “potremo affidare l’appalto direttamente a una società pubblica, pensiamo a Fincantieri”. L’idea, riporta La Stampa, sarebbe quella di prendere due diversi provvedimenti: uno legato alla revoca della concessione ad Aspi, l’altro incentrato sulla ricostruzione. In entrambi i casi, il governo userebbe il mezzo del decreto-legge per allungare i tempi dell’ormai imminente contenzioso. Il Sindaco di Genova, Marco Bucci, precisa però che al momento è arrivata solo un’offerta sulla sua scrivania ed è quella della società che, per contratto, ha il compito di ricostruire la struttura, cioè Autostrade: “E’ scritto nel contratto di concessione che Aspi deve ricostruire le infrastrutture danneggiate durante la sua gestione, a meno che dal Governo non venga un decreto preciso – ha dichiarato in Consiglio comunale – A oggi ho un’offerta sola per la ricostruzione del ponte Morandi, nel momento in cui ne arrivasse un’altra la valuterei”.

Sul fronte giudiziario, la Procura di Genova ha acquisito un nuovo video di un’azienda che riprende il momento del crollo del ponte Morandi, mentre da venerdì inizieranno gli interrogatori dei primi due tra i venti indagati per il disastro del 14 agosto scorso, dopo la testimonianza, lunedì, della prima persona informata sui fatti, Enrico Valeri. I primi ad essere sentiti saranno Salvatore Buonaccorso e Mario Servetto.

L’affidamento della ricostruzione del viadotto è stato uno degli argomenti di scontro, nelle passate settimane, tra l’esecutivo 5 Stelle e Giovanni Toti. Il Presidente ligure aveva dichiarato che l’intenzione del governo di far ricostruire il ponte a Fincantieri non era sbagliata, ma questo avrebbe richiesto autorizzazioni eccezionali, visto che Autostrade rimane la società titolare della concessione, allungando così i tempi per il ripristino della struttura, fondamentale per la viabilità cittadina: “Di Maio sa bene che, al di là delle chiacchiere, quel ponte è ancora oggi nella concessione – aveva detto Toti – Che poi lo possa fare Fincantieri o un’altra azienda di Stato, già abbiamo detto di essere tutti d’accordo”.

Dura la reazione di Toninelli e Di Maio, con quest’ultimo che aveva risposto al governatore: “Possono realizzare il ponte in meno di un anno e lo faranno nel cantiere di Genova, così da portare anche lavoro e lustro alla città e ai genovesi che si stanno già rimettendo in piedi ma hanno bisogno di tutto il nostro supporto – aveva risposto il leader Cinque Stelle – Toti vuol far ricostruire il ponte Morandi ad Autostrade? Lo dica alle famiglie delle vittime”.

Lo scontro si è protratto fino al giorno dell’annuncio di Toninelli, con Toti che, in un’intervista a Repubblica, ha ribadito la necessità di muoversi rapidamente: “Se qualcuno ha soluzioni più veloci le ascolto volentieri – si legge – Finora ho sentito più no che sì. Ho sentito cose abbastanza vaghe, spesso dissociate dalla realtà dei fatti e del diritto. Una gazzarra inconcludente. Il governo, la Regione e il Comune devono garantire che i cittadini possano continuare a vivere la loro città. Altrimenti salta il sistema. E qui è già abbastanza saltato”. Inoltre, ricorda all’esecutivo che l’affossamento di Autostrade non punirebbe solo i vertici e i dirigenti societari, ma anche tutti gli investitori: “Il governo vuole legittimamente rivedere le concessioni e il rapporto con la società Autostrade. Bene. Però Autostrade è una spa quotata in Borsa e partecipata da molte migliaia di italiani – ha continuato – Se qualcuno ha sbagliato non devono pagare i dipendenti o i piccoli azionisti, ma i vertici, le persone fisiche”. Poi ripropone il suo piano già presentato nei giorni scorsi, chiudendo con una frecciatina alla coppia Di Maio-Toninelli: meglio “un’associazione temporanea d’imprese guidata da Fincantieri, con il progetto di Renzo Piano e il contributo di altre aziende del territorio, magari l’acciaio dell’Ilva e la certificazione del Rina. Forse  la polemica serve a mitigare un po’ di errori che ci sono stati. Una commissione che continua a cambiare perché ogni giorno qualcuno si dimette non è un buon inizio per accertare la verità su quello che è successo”.

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