“Sapevo che i ricorsi sarebbero arrivati, presentarli è un diritto. Ma resto convinto della delibera approvata dall’ufficio di presidenza della Camera perché è un provvedimento che ricuce una ferita“. Così il Presidente della Camera, Roberto Fico interviene in merito ai ricorsi in arrivo dopo la sua delibera che prevede il taglio dei vitalizi agli ex deputati. Intervistato da Rai News24 da Halifax, in Canada, dove ha preso parte al G7 dei parlamenti, il numero uno di Montecitorio ha commentato la notizia – diffusa venerdì dal Movimento 5 Stelle – della presentazione di 700 ricorsi da parte di altrettanti ex parlamentari: “Questa delibera non l’abbiamo fatta contro qualcuno ma per qualcuno, nell’interesse del popolo italiano”.

Le parole del Presidente della Camera arrivano dopo i duri attacchi lanciati in mattinata dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che si era scagliato contro i ricorsisti: “700 ex deputati hanno fatto ricorso per riavere i vitalizi che noi abbiamo abolito e continuare a essere mantenuti a vita dallo Stato come fossero dei nababbi. Ma questi ex dis-onorevoli lo sanno cosa è la giustizia sociale?”, ha scritto su Facebook auspicando che, dopo la Camera, anche “il Senato abolisca subito i vitalizi. Bisogna decidere da che parte stare, da quella dei cittadini o da quella dei parassiti“. Posizione che trova l’appoggio anche del Senatore pentastellato, Primo Di Nicola, da sempre impegnato nella battaglia contro i vitalizi.

La risposta degli ex deputati non si è fatta attendere, con l’annuncio di querele per diffamazione contro Di Maio. In prima linea tra coloro che ricorreranno alle vie giudiziarie c’è l’ex deputato Maurizio Ronconi, mentre Antonello Falomi, Presidente dell’associazione ex parlamentari, ha inizialmente preferito non reagire “per non dare soddisfazione a Di Maio”. Dopo aver ricevuto decine di telefonate indignate, però, decide di appoggiare la scelta del collega: “Di Maio – ha poi dichiarato -, che governa assieme alla Lega condannata per truffa ai danni dello Stato, pretende che gli ex deputati che non hanno rubato nulla non possano chiedere agli organi interni della Camera una verifica sulla legalità e costituzionalità della delibera”.

La palla passa adesso agli organi interni della Camera che, però, sono composti da deputati dei gruppi che hanno votato per il taglio dei vitalizi. L’avvocato Maurizio Paniz, che difende 400 ex deputati, si dice comunque fiducioso: “Questi comitati agiscono come organi giurisdizionali e non come organi politici – ha dichiarato – e i deputati chiamati a farne parte devono comportarsi come magistrati. La legge sulla responsabilità dei magistrati stabilisce che la trasgressione dei principi consolidati di Cassazione e Consulta costituisce responsabilità. E la Cassazione e la Consulta sulle pensioni hanno detto cose ben precise”. Posizioni totalmente infondate secondo i 5 Stelle. “I cittadini – dice Di Nicola – sono stanchi di vedere i propri diritti prevaricati da una casta politica che si attacca con le unghie e con i denti ai propri privilegi anche dopo essere stata bocciata dagli elettori lo scorso 4 marzo”.

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