È di sette morti e centinaia di feriti il bilancio provvisorio del passaggio nel Giappone centro-occidentale del tifone Jebi, definito dai meteorologi il più devastante degli ultimi 25 anni. La prima ad essere colpita è stata la prefettura di Tokushima, sul versante sud dell’isola di Shikoku. Jebi ha poi attraversato alcuni dei più importanti centri del paese, costeggiando la città di Kobe e imperversando su Osaka e Kyoto. L’agenzia Kyodo News riporta che la vittima è rimasta sepolta in un magazzino nella città di Higashiomi.

La tempesta, che si muove a una velocità di 140 km/h, ha causato la cancellazione di 781 voli e il tilt dei collegamenti ferroviari, tra cui il treno ad alta velocità Shinkansen tra Tokyo e Shin-Osaka. Secondo la tv NHK, mezzo milione di famiglie sono senza elettricità. Già evacuate 300mila persone, almeno un milione a rischio. A Osaka la pista di decollo del futuristico aeroporto del Kansai è stata allagata, mentre una petroliera attraccata nella baia della città, trascinata dalle raffiche di vento a 210 km/h, ha urtato il ponte che collega l’aeroporto alla città di Izumisano. A Kyoto, invece, un soffitto di vetro della stazione ferroviaria si è infranto per il vento, causando diversi feriti. Nelle aree metropolitane di Osaka e Kyoto sono chiusi i centri commerciali.

Secondo l’agenzia meteorologica nazionale, Jebi proseguirà fino al versante occidentale dell’isola di Hokkaido, per poi ridurre la propria intensità fino al grado di tempesta tropicale. La capitale Tokyo non dovrebbe essere interessata dal passaggio. Jebi è il 21° tifone che quest’anno ha colpito l’arcipelago asiatico: appena il 23 agosto Cimaron aveva interrotto i collegamenti, con danni limitati.

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