Il Palazzo di giustizia di Bari ha trovato casa. Ma il condizionale è d’obbligo. La Direzione Generale delle Risorse Materiali e delle Tecnologie del Ministero della Giustizia ha infatti aggiudicato la gara per la locazione dell’immobile di viale Saverio Dioguardi 1 (palazzo “ex Telecom“), di proprietà della Nova Re SiiQ S.p.A. Al vaglio dei tecnici ora – ai fini della stipula del contratto di locazione – i normali controlli amministrativi e tecnici. Questa del ministero è la seconda scelta dopo che la prima aggiudicazione caduta su un palazzo che ospitava tempo fa gli uffici Inpdap, è stata revocata lo scorso 14 agosto. Secondo il ministero il partecipante “non avrebbe rispettato i criteri indicati nelle indagini di mercato”. Questo sulla carta. In realtà non è chiaro se a far cambiare idea al ministro sia stato – invece – il polverone alzato su uno dei proprietari di quell’immobile, Giuseppe Settanni, per le sue amicizie definite “scomode” e per la partecipazione alla gara di assegnazione definita “sospetta”. Settanni – come lui stesso ha raccontato a ilfattoquotidiano.it – però non è mai stato indagato ma solo ascoltato come persona informata sui fatti.

Dal 14 di agosto, momento in cui il ministero ha comunque deciso per la revoca, è passato quasi un mese dall’aggiudicazione di oggi. Tre settimane quindi per fare verifiche sulla nuova società scelta. “Speriamo – racconta a ilfattoquotidiano.it il presidente della Camera Penale Gaetano Sassanelli – che questa volta siano state fatte tutte le verifiche del caso. Noi – prosegue – avremmo preferito per il trasferimento dei nostri uffici, la Cittadella della Finanza perché in quanto luogo pubblico, sarebbe stato lontano da speculazioni da parte dei privati. Dopo il no della Finanza – racconta ancora Sassanelli – noi stessi avevamo individuato nell’ex palazzo Telecom una possibile soluzione. Questa di oggi è una grande vittoria per la città ma ora occorre fare presto perché il tempo corre e Bari non può continuare a rimanere priva della giustizia penale“. Ma Sassanelli non nega la paura che anche questa soluzione possa cadere nel vuoto: “Bisogna solo sperare che tutto vada per il verso giusto e che non intervengano impugnazioni e sospensive conseguenti alla procedura ordinaria ostinatamente scelta dal Ministero, che ha già determinato l’inutile decorso di 3 mesi. Anche perché a questo periodo dovremo aggiungere quello necessario affinché l’immobile venga liberato ed adeguato“. Sassanelli rimprovera – in sostanza – al ministro Alfonso Bonafede di non aver adottato una procedura straordinaria in una situazione di tale emergenza. “Teniamo le dita incrociate – conclude – e speriamo per il meglio“.

Il nuovo Palazzo di giustizia – Il palazzo ex Telecom ha una superficie di circa 9.400 metri quadri distribuita su dieci piani, più un’area interrata per i parcheggi. Sarà questa la nuova sede scelta dal ministero della Giustizia per ospitare gli uffici penali baresi, Procura e Tribunale. L’aggiudicazione della gara avviene a circa 100 giorni dall’avvio della indagine di mercato dopo la dichiarazione di inagibilità per rischio crollo del Palagiustizia di via Nazariantz. Dalla dichiarazione di inagibilità, la giustizia penale a Bari è stata trasferita in una tendopoli per circa un mese. In seguito sono stati sospesi i processi con un decreto legge che scadrà il 30 settembre e l’ordinanza di sgombero totale di via Nazariantz fissato per il 31 agosto, poi prorogato dal Comune di altri quattro mesi. Il 9 luglio il ministro Alfonso Bonafede annunciò, con un videomessaggio su Facebook, che la scelta per il Palagiustizia barese ricadeva sul palazzo sede dell’ex Inpdap in via Oberdan, nel quartiere Japigia. Il 14 agosto il Ministero ha comunicato che i controlli amministrativi avevano avuto esito negativo revocando l’aggiudicazione. Oggi la probabile svolta.

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