Conduttore, scrittore e inventore del talk show all’italiana con il suo Maurizio Costanzo Show. Maurizio Costanzo ha fatto la storia della televisione e compie oggi 80 anni, nello stesso giorno in cui festeggia anche 23 anni di matrimonio con Maria De Filippi a cui dedica, in una lunga intervista rilasciata al settimanale Chi, profonde parole d’amore: “Sono arrivato a questo traguardo in salute e facendo il lavoro che ho sempre sognato. Non amo festeggiare i compleanni, ma pensandoci un regalo lo vorrei: che Maria non smetta mai di volermi così bene. Come facciamo ad andare così d’accordo? Uno dei segreti è dormire separati, che non vuol dire libertinaggio come pensano erroneamente in molti!”

E dei suoi sessantadue anni di carriera televisiva dice: “Dicono che sono un uomo severo, ma in realtà lo sono stato più con me stesso. E che ho anche potere, ma in realtà chi lo è, è colui che ordina e comanda, e io non lo faccio. Credo di aver fatto bene, ma se devo riconoscere un fallimento è quando facevo l’impresario del Teatro Parioli di Roma: potevo farlo meglio. Mentre da giornalista non mi pento di nulla, ho solo un rammarico: non aver mai intervistato un Papa“. Una vita a fare domande a personaggi che hanno fatto la Storia a cavallo tra la Prima e la Seconda Repubblica. Anche lo scandalo della P2 passa via come una nuvola dopo il temporale dalla sua vita lavorativa: eppure, quando il suo nome fu trovato nella lista degli iscritti alla loggia massonica di Licio Gelli in molti erano pronti a scommettere che la sua carriera sarebbe finita per sempre. Alla soglia degli 80 anni, Maurizio ha chiuso una stagione record su Canale 5 e a settembre ripartirà con L’intervista e il Costanzo show. Instancabile, come il suo eterno rivale Bruno Vespa con Porta a Porta.

Figlio unico, già da bambino si appassiona al giornalismo, al quale dedicherà tutta la sua vita. “Già a nove anni pensavo di fare il giornalista – raccontò tempo fa in un’intervista – e mi scrivevo un giornale da solo. Leggevo ad alta voce intere commedie di Goldoni, cosa che esasperava i miei genitori, e poi mi chiudevo in camera e ascoltavo alla radio Corrado e Mario Carotenuto”. A quattordici anni il suo idolo era il giornalista Indro Montanelli, al quale scrisse una lettera piena d’ammirazione. Montanelli non solo gli rispose, ma lo invitò anche nella redazione romana del Corriere della Sera dove all’epoca lavorava: “Se vuoi fare il giornalista allora inizia il prima possibile” gli disse. E il giovane Maurizio Costanzo non se lo fa ripeter due volte. Durante gli anni del liceo scrive i primi articoli e si confronta con il suo professore di lettere, anch’egli giornalista, e si offre poi volontario per coprire i turni estivi a Paese Sera. Inizia così la sua lunga carriera nel mondo dell’informazione, di cui è stato una figura centrale. Il talento poliedrico e la curiosità inesauribile l’hanno portato a sperimentare diversi ambiti, dai giornali alla radio fino alla televisione, passando per il teatro e il cinema, riscuotendo sempre un grande successo. Nel suo curriculum può vantare anche un’esperienza come paroliere: è stato lui infatti a scrivere Se telefonando per Mina. Unico fallimento, caduto ormai nel dimenticatoio, il quotidiano popolare L’Occhio: da lui fondato sul modello della stampa scandalistica anglosassone fallì presto per le scarse vendite.

Dopo un passato in Rai, nel 1982 approda all’allora Fininvest di Silvio Berlusconi, che si accingeva a instaurare il suo impero televisivo. Così, su Rete4 va in onda la prima puntata del Maurizio Costanzo Show. Il primo salotto della televisione, un format innovativo che per decenni sarà il termometro della società italiana attraverso scandali politici, complesse vicende di cronaca e volti noti dle mondo dello spettacolo. Prima dal teatri Sistina e poi dal Parioli, Maurizio Costanzo manda in onda oltre 4400 puntate e mette a nudo migliaia di ospiti che fanno la fila per sedersi sulle poltrone del suo talk show. Sempre pacato, con quel suo modo di fare unico, riesce sempre a conquistarsi l’attenzione del pubblico.

Dopo tre matrimoni falliti alle spalle (con Lori Sammartino, Flaminia Morandi, Simona Izzo, Marta Flavi), negli studi Mediaset conosce Maria De Filippi: “Aspettavo di incontrare Maria e non lo sapevo”, ha rivelato in un’intervista svelando il suo lato più romantico. “Posso dire solo che nella vita, a volte, scatta una magia: nella mia è scattata quando ho conosciuto lei”, ha aggiunto. Molto ansioso, molto fumatore (marca Merit), molto pigro: il sabato e la domenica è capace di starsene ore e ore stravaccato in poltrona, a guardare film in cassetta. Ci avete mai fatto caso? Gli abiti che indossa sono sempre stesso colore e nonostante le insistenze iniziali di Berlusconi non si è piegato alla cravatta: “Non ho collo, come faccio?” disse giustamente a Silvio.

Oggi, l’eclettico e instancabile Maurizio Costanzo tira le somme: “Non mi spaventa invecchiare, è solo uno stato d’animo. C’è solo una cosa che mi manca: la vita di prima – dell’attentato di mafioso via Fauro del 14 maggio 1993, quando un’autobomba esplose a Roma, a pochi passi dal teatro Parioli, proprio nel momento in cui passava l’auto su cui viaggiavano lui e Maria De Filippi ndr. – quando non dovevo vivere sotto scorta ed ero un uomo libero“.

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