Sono tre i morti e undici le persone rimaste ferite nella sparatoria ad una gara di videogame Jacksonville, in Florida. David Ketz, 24 anni, era uno dei partecipanti, e ha aperto il fuoco dopo essere stato sconfitto. Poi si è suicidato. L’aggressione è avvenuta durante le qualificazioni all’interno di un torneo di Madden 19, il videogioco dedicato al football NFL, in corso nel GLHF Game Bar del centro commerciale all’aperto di Jacksonville Landing nel centro della città, lungo il fiume St. Johns.  

Steven “Stevevj” Javaruski ha spiegato al Los Angeles Times che Ketz, dopo aver perso ha “preso di mira” alcune persone si è tolto la vita. L’ipotesi su quanto accaduto è quella di un partecipante che – dopo aver perso il torneo di videogame – per rabbia ha compiuto la strage.

 

Undici i feriti: nove sono stati trasportati in ospedali della zona dai soccorritori, mentre altri due si sono recati autonomamente nelle cliniche. Diverse ambulanze, pompieri e agenti di polizia sono intervenuti sulla scena e le strade circostanti sono state chiuse. Secondo l’account Twitter di CompLexity Gaming, un partecipante di Madden è stato sfiorato ad una mano, ma è riuscito a mettersi in salvo. “Sono fortunato. Il proiettile ha colpito il mio pollice. Il peggior giorno della mia vità”, ha twittato il diretto interessato, Drini Gjoka, che ha vinto la scorsa edizione del Madden Challenge. Nel video dello streaming dell’evento di videogiochi, subito rimosso dal web, si udivano gli spari poi le urla e una voce che esclama: “Con cosa mi hai sparato?”

Un testimone, Malik Brunson, era in un ristorante nelle vicinanze quando è avvenuta la sparatoria. Ha detto di aver sentito i colpi e subito dopo “ci hanno rinchiusi nel ristorante”. In tanti, uditi gli spari, hanno trovato dei luoghi sicuri in cui ripararsi all’interno del centro commerciale, in attesa dell’intervento della polizia.

TRUMP POWER

di Furio Colombo 12€ Acquista
Articolo Precedente

Usa, incendio in un appartamento di Chicago: morte 8 persone, 6 sono bambini

next
Articolo Successivo

Arabia Saudita, la storia dell’attivista decapitata. Che è ancora viva

next