La Grecia termina oggi il terzo e ultimo piano di salvataggio, ponendo fine ad otto anni di aiuti finanziari da Unione Europea, Bce e Fmi per far uscire il paese dalla crisi del debito. A seguito di un tracollo finanziario nel 2010 – alla Grecia mancavano i soldi per pagare gli interessi su un debito ormai superiori ad una volta e mezza il Pil e rischiava la bancarotta – sono stati concessi dall’Unione Europea una serie di piani di salvataggio finanziario per ripagare il debito delle banche e sostituirlo con il debito nei confronti delle istituzioni preposte al salvataggio, la cosiddetta Troika. Non ci si attendono celebrazioni, anche se è già molto atteso il discorso che terrà il primo ministro Alexis Tsipras per l’occasione.

Dopo Portogallo, Irlanda, Spagna e Cipro, la Grecia è l’ultimo paese a uscire dal piano di aiuti internazionali. Nei tre programmi di aiuti che si sono succeduti – nel 2010, nel 2012 e infine nel 2015 – i creditori internazionali della Troika hanno prestato ad Atene un totale di 289 miliardi di euro in cambio di riforme strutturali che alcuni degli stessi creditori ora riconoscono essere state non del tutto ottimali. La Grecia, che ha pagato i piani con severe misure di austerità, ha perso in otto anni un quarto del suo Pil, spingendo la disoccupazione al 27,5% nel 2013. Dopo la crisi, il prodotto interno lordo del paese è passato da 354 miliardi di dollari nel 2008 a 194 miliardi nel 2016.

Nel 2015, la Grecia e i suoi creditori europei hanno accettato di pagare ulteriori 86 miliardi di euro nell’ambito del meccanismo europeo di stabilità. In una nota Mario Centeno, presidente del consiglio direttivo del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) che ha guidato l’ultimo programma di aiuti internazionali ha sostenuto che “l’economia greca ha ripreso a crescere (con il Pil in rialzo dell’1,4% nel 2017) c’è un avanzo di bilancio e la disoccupazione sta diminuendo costantemente”, anche se risulta al 20%.  I mercati finanziari nei prossimi mesi decideranno quale sarà la fine del programma di salvataggio finale. Come sicurezza, Atene ha una riserva di capitale di 25 miliardi di euro, il che significa che può coprire i prossimi due anni, indipendentemente da come i tassi di interesse influenzeranno i rimborsi dei prestiti.

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