di Germano Fiore

Ci sono cose che non possono accadere. Un ponte non può crollare, un aereo non può cadere, la terra non può tremare, un amore non può finire. Eppure tutto ciò accade, anzi non può non accadere se non a determinate condizioni. E cosa hanno in comune questi fenomeni apparentemente così distanti? Lo stupore. Lo stupore di chi è convinto che il destino naturale delle cose coincida con il proprio desiderio e quest’ultimo sia il motore-dittatore del proprio e altrui mondo.

Che splendido oggetto, lo stupore. Oscar Wilde diceva “Io continuo a stupirmi. È la sola cosa che mi renda la vita degna di essere vissuta”. Ricordo che anni fa conobbi una persona che aveva vissuto per lunghi anni in una condizione di isolamento. Niente di patologico, semplicemente quella che qualcuno definirebbe “una ragazza di paese”. Ciclicamente mi ritorna, nelle occasioni più impreviste, la memoria del suo volto dinanzi al mio dire volutamente provocatorio: è quella per me l’immagine dello stupore. E ricordo bene, perché la sento ancora, la mia invidia verso quel volto sorpreso. Il contrasto di un volto adulto con l’espressione di un bambino la prima volta che vede un telecomando: il contatto con la magia.

Forse è questo l’alone dello stupore: magia, imprevisto, insolito con un po’ di familiare. Una sorta di perturbante di Freud in chiave di novità. Leggo in questi giorni dozzine di ex immunologi, ora strutturisti e avvocati, cimentarsi in dotte disamine su carichi e penali. Tutti stupiti. Stupitissimi. Stupiti che le cose che non possono accadere, accadono. Ci vuole manutenzione. Che bella parola manutenzione: contiene in sé il tocco, la carezza, il contatto, l’emozione, la pervicacia. Per invertire i destini bisogna manutenere: occuparsi con cura della terra, del cemento, delle persone, degli affetti, dell’amore. Ed è un’operazione, diciamoci la verità, spesso noiosa.

Ma la noiosa manutenzione è ciò che può regalare la scomparsa dell’alone perturbante dallo stupore, facendo nascere la sua sorella allegra e irriverente: la meraviglia. E, con Sofocle, di tutte le meraviglie della natura la più sorprendente è l’uomo, anche l’ex immunologo.

@sunballo

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