Il Partito democratico chiede che il ministro Danilo Toninelli riferisca in Senato sul crollo del ponte Morandi di Genova. E nel merito dell’intenzione di revocare la concessione alla società Autostrade, i dem si rivolgono ad Anac, Consob e Antritrust perché “aprano un’istruttoria sul colpo gobbo di Ferragosto dell’esecutivo. Siano indagate per manipolazione del mercato e aggiotaggio”. Mentre continuano le polemiche sul fronte politico e dopo lo scontro delle scorse ore tra Luigi Di Maio e Matteo Renzi sul rinnovo delle concessioni e i presunti finanziamenti per la campagna elettorale (negati dall’ex segretario dem), gli esponenti del Pd accusano i 5 stelle di “speculazioni” e mancanza di rispetto. “Denunceremo tutte le accuse diffamatorie nei nostri confronti”, ha detto il presidente Matteo Orfini. E se il capogruppo a Palazzo Madama ha chiesto che il ministro dei Trasporti riferisca in Aula, addirittura il senatore Davide Faraone ne ha chiesto le “dimissioni“.

Nel pomeriggio anche l’ex segretario Renzi è tornato ad attaccare il vicepremier M5s: “Di Maio dice che il suo governo è il primo a non aver preso soldi da Benetton o Società Autostrade e che Benetton non gli ha pagato la campagna elettorale. Falso! Vedendo le carte scopriamo che io non ho preso un centesimo né per la Leopolda, né per le nostre campagne elettorali. E ciò significa che Di Maio è un bugiardo. E uno sciacallo. Ma come se non bastasse si scopre che Società Autostrade ha finanziato la Lega e che il Premier Conte è stato legale di Aiscat, la società dei concessionari di autostrada: l’avvocato del popolo diventa all’improvviso l’avvocato delle autostrade. Quindi se Di Maio vuole sapere chi prendeva soldi dal sistema autostradale lo deve chiedere al prossimo Consiglio dei Ministri, non a noi”. Sulle accuse all’ex ministro dei Trasporti: “Attaccano Delrio. E mi fanno schifo perché Delrio è un galantuomo come sanno tutti quelli che lo conoscono. Il metodo lo conosciamo: tutti contro uno sui social. Contando sulla superficialità del messaggio e sul silenzio impaurito degli amici della vittima. E’ un metodo infame, già visto tante volte contro di me, contro miei amici, contro membri della mia famiglia. Ma i vigliacchi non mi hanno mai fatto paura. E allora lo grido qui: giù le mani da Graziano Delrio. Accusare Delrio su questa vicenda è assurdo prima ancora che ingiusto. Una dimostrazione è il punto che segue, quello sulle concessioni”.

Il capogruppo a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, in particolare ha messo sotto accusa Toninelli perché alla fine del mese scorso decise di mettere in stand-by il progetto della Gronda, piano che avrebbe ridisegnato la gestione del traffico in città. “Il Pd chiede che nei prossimi giorni il ministro Toninelli venga a riferire in Senato sui tragici fatti di Genova”, ha dichiarato. “Inoltre sempre nei prossimi giorni, il Pd depositerà un disegno di legge per istituire una commissione d’inchiesta speciale su infrastrutture e grandi opere. Il ministro, proprio il 31 luglio scorso davanti alla commissione lavori pubblici annunciò testualmente la prossima revisione del progetto la Gronda, contemplando anche la totale cancellazione dell’opera. Il Parlamento deve sapere come intende procedere il governo. Se, ad esempio, la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia era solo una ‘sparata a caldo’? Il tempo degli show ad uso delle telecamere e dei social è finito, ora Conte, Di Maio, Salvini e Toninelli, devono mettersi al lavoro per risollevare Genova. Con i no e le favolette, non si risolvono i problemi”. È andato oltre il senatore Davide Faraone: “Toninelli dovrebbe dimettersi immediatamente e se non lo fa, chiedo al mio partito di presentare una mozione di sfiducia. O se ne va lui o lo mandiamo a casa noi”, ha scritto su facebook.

Il senatore Michele Anzaldi ha chiesto invece un intervento sull’annuncio di revoca della concessione ad Autostrade, intenzione confermata da Luigi Di Maio anche in queste ore. “Il dannoso pasticcio della fantomatica ‘revoca’ della concessione non può passare in cavalleria”, ha detto. “Non bastano le raccomandazioni a Palazzo Chigi, riferite dalla stampa: la Consob, l’Antitrust e l’Anac aprano un’istruttoria sul ‘colpo gobbo‘ di Ferragosto ad opera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dei vicepresidenti del Consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini, del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli. Siano indagate manipolazione del mercato e aggiotaggio“. E ancora: “Hanno convocato quel Consiglio dei ministri straordinario in Prefettura, a margine del quale è stato nientemeno che il presidente del Consiglio Conte a scandire la parola incriminata, ‘revoca’. Ora si sono resi conto che la ‘revoca’ sarebbe un danno enorme per le casse dello Stato e un premio miliardario ai Benetton? Avrebbero dovuto informarsi prima e riflettere”.

Per Orfini il problema sono “le false accuse” diffuse in rete. Tanto che ha deciso di lanciare l’hashtag #ripuliamofacebook per chiedere l’aiuto dei sostenitori online per denunciare presunti casi di diffamazione. “Ora davvero si è passato il segno”, ha detto, “non che mi aspettassi molto da loro, ma speravo che almeno di fronte alla morte e al dolore si fermassero. E invece no, lo schema è quello di sempre: Di Maio e Salvini aggrediscono il Pd con bugie e falsità e una potente macchina del fango si muove sui social”. E ha aggiunto: “Ora basta, questa volta denunceremo tutto: dai leader che ci hanno accusato con falsità alle pagine e ai profili che hanno diffuso contenuti diffamatori. Segnaleremo ogni caso a seconda della gravità a Facebook, all’Agcom, alla Polizia postale. Uno per uno”.

Marianna Madia, ex ministra della Pubblica amministrazione e ora responsabile comunicazione del Pd, ha parlato di “bugie e approssimazioni“: “Adesso basta”, ha scritto su Facebook. “Non si può guardare senza reagire lo spettacolo indegno di queste ore: le bugie, le approssimazioni e l’inadeguatezza di un governo che è un misto di incompetenti e sciacalli, preoccupati più di qualche like che della sicurezza delle persone”. E ha concluso: “La posizione del governo appare dilettantesca e spregiudicata. È accaduto un dramma, noi vogliamo capire fino in fondo cosa è successo e di chi sono le colpe e vogliamo che i colpevoli paghino. Se Autostrade ha delle colpe che paghi nei modi e nelle forme che prevede il nostro ordinamento. Una guerra di carte bollate sulla pelle dei genovesi è inaccettabile. In uno stato di diritto prima si fa soccorso, poi si accertano i fatti e poi ancora, sulla base di ciò, si stabilisce chi è responsabile e chi deve pagare”.

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