Ponte Morandi? Quando attraversavo quel ponte, se ovviamente il traffico me lo permetteva, violavo tutti i limiti di velocità e ci passavo il più velocemente possibile”. Sono le parole di Guido Bertolaso, dal 2001 al 2010 direttore del Dipartimento della Protezione Civile. Intervenendo a In Onda (La7), Bertolaso accusa le falle nei controlli e nella messa in sicurezza del ponte e puntualizza: “Non faccio nessuna ipotesi sul crollo, ma ricordo che sono anche ingegnere, perché ho avuto una laurea in ingegneria honoris causa. E non in Albania, ma in una delle prestigiose università italiane”. L’ex capo della Protezione Civile non si esime dal togliersi diversi sassolini dalla scarpa: “A differenza di tanti che oggi pontificano su questa ennesima tragedia, io dal 2001 ogni giorno dico che viviamo nel Paese più bello, ma anche il più fragile del mondo”.

Bertolaso elenca tutti i rischi che corre l’Italia e rincara: “Non voglio neanche pensare a cosa accadrà quando il Vesuvio si risveglierà dal suo sonno, perché questa è un’altra cosa certa: il Vesuvio un giorno tornerà a essere un vulcano attivo. E allora non solo Napoli, ma tutta la nazione subirà le conseguenze di questa ennesima futura tragedia senza che si sia fatto nulla per mettere seriamente sotto controllo questo vulcano, che è il più pericoloso del mondo“. E aggiunge: “Ogni giorno, nella mia attività di capo della Protezione Civile, continuavo a parlare della prevenzione e della necessità di mettere in sicurezza il nostro Paese. Poi la storia è nota. Mi hanno riempito di accuse che si sono dimostrate assolutamente infondate dopo 8 anni, e non dopo 8 mesi. E nel frattempo è stata demolita una struttura che, anche dal punto di vista della prevenzione e della previsione, funzionava alla grande”

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