Quali sono le auto più richieste dal mercato nero? Utilitarie ma anche sport utility, queste ultime sempre più vendute nell’ultimo biennio. Secondo i dati riportati dalla Polizia di Stato e raccolti dal gruppo di lavoro EuVID (European Vehicle Identification Database) in collaborazione con le case automobilistiche, nel 2017 è stato registrato un interessante calo dei furti di veicoli (autoveicoli, motoveicoli e mezzi pesanti): si è passati, infatti, da 156.923 del 2016 ai 147.117 dello scorso anno.

Soprattutto per quanto riguarda le autovetture, la flessione è stata di quasi il 6%. Se da un lato diminuiscono i furti, dall’altro però diminuiscono anche i ritrovamenti: su un totale di 103.030 auto rubate, solo 44.040 sono state poi recuperate.

Come anticipato, i suv entrano a pieno titolo tra le categorie di auto più rubate: nella top 10 del segmento spicca la Nissan Qashqai con 675 vetture, rappresentando il 14,37% di tutta la categoria; a seguire Kia Sportage con 433 furti, mentre il bronzo va al Range Rover con 407 vetture. All’ultima posizione troviamo invece la Bmw X5 con appena 122 vetture, che rappresentano il 2,6% del segmento.

Le utilitarie, però, si confermano ancora come le preferite dai ladri: tra queste non può mancare di certo Fiat, che detiene le tre posizioni del podio del segmento, con ben 9.719 furti per la Panda, (quasi l’11% dell’intera categoria delle autovetture); la Punto in seconda posizione a quota 8.395 e alla terza la Cinquecento (7.008 furti): al decimo posto della classifica la Opel Corsa, con 1.231 vetture rubate.

Passando alla statistica regionale, la Campania è l’area che registra più furti (20.293), con il 19,79%; segue il Lazio con 18.690 e, subito dopo, Puglia e Lombardia, mentre l’ultima è la Valle d’Aosta, con soli 41 mezzi rubati. Tuttavia, se la Campania risulta essere la prima regione, Roma è invece la prima provincia, con 17.146 furti di autovetture.

Gli autori dei furti sono sempre più esperti, dei veri e propri informatici in alcuni casi: il piede di porco è un vecchio ricordo e oggi bastano un pc e strumenti come Jammer, Skniffer e Key Programmer. Questo perché l’apertura e l’accensione delle auto avviene con sistema ‘keyless’, quindi senza che si utilizzi una vera chiave meccanica: ai ladri, perciò, basta intercettare il segnale radio che passa tra la chiave elettronica e il mezzo per operare, “clonare” la chiave e portarsi a casa il bottino a quattro ruote.

Le auto vengono poi destinate al mercato nero di Serbia, Slovenia e Albania, e anche del Medio Oriente, Africa e Brasile: la stessa Italia funge ancora da crocevia per tutti quei mezzi che arrivano, invece, da Spagna, Germania e Francia.

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