A Livorno l’alleanza gialloverde non sta tanto bene, anzi. I principali esponenti locali del Movimento 5 Stelle e Lega finiranno in tribunale, l’uno contro l’altro. L’ex candidato al collegio uninominale del Carroccio e segretario dei Giovani leghisti Lorenzo Gasperini ha scritto un post su facebook in cui paragonava il sindaco Filippo Nogarin a quegli amministratori che “proteggono i boss della mafia o della camorra”. Nogarin ha replicato annunciando querela: “Davanti a queste accuse non ci sono contratti nazionali che tengano – ha replicato Nogarin – persone come queste vanno semplicemente querelate”.

La contesa nasce da quanto accaduto giovedì, quando la serata inaugurale di Effetto Venezia (la principale festa estiva di Livorno) era stata segnata dalle cariche della polizia nei confronti di un gruppo di manifestanti antagonisti che si opponevano alla rimozione di uno striscione critico nei confronti di Pd, Lega e M5s.  Negli scontri erano rimasti feriti 4 agenti, mentre un vicequestore aveva rimediato la frattura del polso. Tutto è avvenuto nei primi giorni di lavoro del nuovo questore Lorenzo Suraci, appena trasferito da Viterbo. E sui fatti era intervenuto anche Nogarin che aveva condannato gli episodi di violenza: “Ciò che è successo è semplicemente inaccettabile – aveva scritto su facebook – Ogni forma di manifestazione del pensiero critico, dal mio punto di vista, va tutelata e garantita. Io non solo non mi sarei mai sognato di chiedere un intervento delle forze dell’ordine dopo l’esposizione di uno striscione antigovernativo ma sarei felice di vedere uguale determinazione nel contrasto allo spaccio e alla criminalità in alcuni quartieri”. Dalla questura si erano difesi minimizzando la cosa e parlando di “lieve intervento di alleggerimento dopo aver registrato un atteggiamento ostile degli antagonisti”.

Da qui parte l’attacco di Gasperini. “In tempi di differenze politiche non vedo molta differenza tra Nogarin che con le proprie dichiarazioni difende la delinquenza livornese e quei sindaci che proteggono i boss della mafia e della camorra – ha attaccato Gasperini – la differenza tra me e lui è che io sto con i ragazzi della polizia e lui sta con i centri sociali”. Il sindaco di Livorno, definito dall’esponente del Carroccio il “capo dell’ala anti Di Maio del M5s”, ha risposto denunciando il segretario giovanile della Lega che, a suo dire, avrebbe paragonato “un gruppo di cittadini che manifestava il proprio pensiero critico ai boss di Cosa Nostra”.

Non è la prima volta che il sindaco M5s di Livorno esprime il proprio dissenso sulle posizioni della Lega: a metà giugno, mentre la nave Aquarius vagava per le acque libiche, Nogarin aveva pubblicato un post su Facebook (poi cancellato) annunciando l’apertura del porto di Livorno, contro le posizioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Lo stesso era avvenuto pochi giorni prima sulle posizioni del ministro Fontana contrario ai matrimoni omosessuali: “Continuerò a celebrarli – aveva detto in quell’occasione – Sui diritti civili non faremo passi indietro”. Nogarin, che dovrebbe ricandidarsi a un secondo mandato, fu eletto nel 2014 e sconfisse il Pd al ballottaggio anche grazie ai voti di molti ex elettori di centrosinistra.

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