“Eravamo in pausa pranzo, tranquilli e rilassati prima del ritorno in officina, e a un certo punto abbiamo visto un gran fumo nero venire da fuori. Ci siamo affacciati sul portone che guarda il piazzale, proprio sotto la tangenziale, per cercare di capire cosa fosse successo. Prima ci sono stati una serie di scoppi, perché il calore stava fondendo i copertoni delle ruote, poi dopo qualche minuto quel botto impressionante che ci ha sbalzati. Eravamo in cinque e siamo volati a terra, ho pensato prendesse fuoco tutto”. Alessandro Zappaterra, operaio della concessionaria Maresca e Fiorentino, racconta così gli attimi dell’esplosione dell’autocisterna di gpl, saltata in aria sul tratto urbano dell’autostrada A14 all’altezza di Borgo Panigale dopo l’incidente con un tir, causando la morte dell’autista e oltre cento feriti. Una scena a cui Zappaterra e i colleghi hanno assistito a pochi metri di distanza, visto che il capannone in cui lavorano si trova esattamente sotto al tratto di cavalcavia in cui è avvenuto lo scontro: “C’erano vetri dappertutto e il fuoco iniziava a propagarsi nel perimetro della ditta. Abbiamo iniziato ad arginare l’incendio con gli estintori come meglio potevamo, in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco e per evitare che altre macchine andassero a fuoco, dopo che già tre Ducato e un Doblo, da quello che ricordo, erano stati presi dalle fiamme”.

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