E’ stato identificato come uno dei profili Twitter “inquinatori” (citazione da Democratica) perché tirato in ballo per dieci volte da alcuni account ricondotti alla cosiddetta fabbrica di troll russi, l’Ira di San Pietroburgo. Dieci volte su un totale di 12.610 contenuti provenienti da soli otto account (qui la spiegazione completa del coinvolgimento italiano nella fabbrica dei troll).

E’ l’utente Elena07617349, oggi sospeso da Twitter ma a lungo attivo e – secondo quanto emerso finora – protagonista anche di alcuni tweet contro il presidente della Repubblica Sergio  Mattarella durante la richiesta di impeachment lo scorso maggio.

Il Fatto ha chiesto ai due ricercatori della Clemson University, Darren Linvill e Patrick Warren, che hanno fornito il dossier di oltre tre milioni di tweet al responsabile dell’inchiesta sul Russiagate, di analizzare l’attività di questo account. Ne è venuto fuori un dossier che va dall’anno della sua creazione fino alla fine del 2016. L’account, che dovrebbe aver cessato la sua attività a metà del 2017, è nato nel 2015.

In due anni, è passato da 24 follower a 2.790: un numero molto esiguo e una crescita coerente con la quantità di tweet  prodotti (26mila) e con le frequenti interazioni con gli altri utenti. Il sentiment dei suoi tweet risulta negativo in 5690 tweet, neutrale il 15.800, positivo in circa 4.700 post. Circa 21 mila post sono retweet, i contenuti sono effettivamente orientati a destra, alcuni pro Trump (come potete vedere negli esempi delle foto).  Molto alti gli “updates” ovvero l’attività che quell’account ha avuto coinvolgendo un altro utente con retweet, like, risposte: si passa da zero ai 50mila di fine 2016.

Viene da chiedersi se sia un account umano o un bot, se sia assoldato dall’agenzia russa o se sia semplicemente un cittadino polemico, arrabbiato, volgare o aggressivo (categorie generiche da social, ndr) sui social network.

“Crediamo che questo account sia un vero e proprio account umano e non un troll russo – hanno spiegato i due studiosi – . Questo per tre motivi: 1. il tasso di tweet è molto alto. I nostri account di troll twittano molto, ma non tanto quanto questo, 2. Si può notare, seguendo il comportamento dei tweet ogni ora, che questo utente interrompe il tweeting quando dorme. I troll dell’Ira hanno una giornata lavorativa di 12 ore. 3. Questo utente twitta sia in inglese che in italiano. I troll russi dell’Ira tendono ad attenersi a una lingua”.

Spiegano che questo account twitta “una grande quantità di contenuti politici, chiaramente di destra, e contenuti a supporto di Trump”.  Un soldatino dell’esercito russo, quindi? Non proprio. “È probabilmente un pedone inconsapevole, non un vero troll russo dell’Ira”, spiegano i ricercatori.

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