“Non lo incontro fino a quando non ho i dati scientifici“. “Perlomeno surreale parlarsi attraverso i media, non sono una controparte”. Dopo due mesi di mail e mancate risposte, inviti a faccia a faccia disertati e continui richiami allo studio del dossier, si accende lo scontro tra il ministro delle Infrastrutture e il commissario straordinario di governo sulla Torino-Lione. Perché se da una parte Danilo Toninelli ribadisce di dover approfondire analisi e dati sul Tav, dall’altra Paolo Foietta diffonde una nota di fuoco contro l’atteggiamento dell’esponente di governo responsabile dell’infrastruttura ferroviaria che dovrebbe collegare Italia e Francia spingendosi a definire l’approccio istituzionale “non corretto”.

“Chi si è preso il differenziale?” – Dopo che negli scorsi giorni il Corriere aveva dato conto di almeno 5 mail di invito (e sollecito) fatte giungere a Toninelli, a partire dal 6 giugno, dal commissario affinché fosse organizzato un confronto, il ministro delle Infrastrutture risponde ad Agorà: “Non vado ad incontrarmi con Foietta finché non ho i dati scientifici: di cosa parliamo? Sarei obbligato ad ascoltare esclusivamente i suoi. Noi abbiamo un contratto di governo, a cui io sono vincolato, che dice: ridiscutere integralmente l’opera nel rispetto degli accordi con la Francia. Questo sto facendo”, dice. Una risposta tutt’altro che distensiva, alla quale aggiunge che “un chilometro di Tav in Italia costa 60 milioni, in Francia invece ne costa 20. Sulla Tav è Foietta che dovrebbe rispondere, Chiamparino dovrebbe rispondere, i vecchi governi dovrebbero rispondere. Quel differenziale di 40 milioni chi se lo è preso?”, si chiede il ministro.

“Surreale parlarsi attraverso media” – Nel giro di alcune ore, per la prima volta, Foietta risponde ufficialmente attraverso una nota, nella quale spiega di considerare “perlomeno surreale che i rapporti del commissario straordinario di governo per l’Asse ferroviario Torino-Lione con il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti continuino ad avvenire solo attraverso i media” poiché nell’espletamento del suo incarico, ricorda, il commissario “riferisce direttamente al presidente del Consiglio e al ministro delle Infrastrutture sulle attività e sulle iniziative svolte per il raggiungimento degli obiettivi”. Così come, aggiunge, “ritengo un errore continua a considerare il commissario straordinario una controparte, evitando accuratamente ogni contatto, invece di utilizzare i dati, le conoscenze e le elaborazioni condotte e che nuovamente metto a disposizione del governo”.

“Costi Tav analoghi a Gottardo e Brennero” – Poi Foietta sottolinea come i costi “sono assolutamente analoghi ai costi del tunnel di base del Gottardo in Svizzera (conclusa) e del Brennero (in costruzione)”, opera assai cara alla Lega. Motivo per cui considera “irrituale” la richiesta del ministro di giustificare la differenza di costo dell’Alta Velocità tra Italia e Francia: “Ho imparato che si possono solo confrontare infrastrutture analoghe – aggiunge – ed è meglio non usare, come fa la propaganda No Tav, l’assurdo confronto dei costi di un chilometro di galleria, scavata sotto le Alpi, con quelli di un chilometro di linea ferroviaria di pianura nella campagna francese”.

“Toninelli si limita ad ascoltare oppositori” – Il commissario, rivendicando il lavoro di questi anni, aggiunge che “le analisi ‘scientifiche’ e non ‘pregiudiziali’ si fanno utilizzando tutti i dati e le elaborazioni condotte” perché a suo avviso “limitare l’esame solo ai materiali resi disponibili dagli oppositori dell’opera e veicolate dagli ‘amici di partito’ non mi pare approccio istituzionale corretto”. Un riferimento a quanto ricostruito dal Corriere della Sera negli scorsi giorni. Secondo il quotidiano di via Solferino, infatti, il capo della segreteria tecnica del ministero guidato da Toninelli avrebbe svolto diverse riunioni con parlamentari M5s contrari all’opera e ad alcuni professori del Politecnico di Torino notoriamente No Tav.

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