È stato l’italiano Alessio Figalli ad aggiudicarsi la medaglia Fields, il maggiore riconoscimento mondiale per la matematica, pari al Nobel. Docente al Politecnico di Zurigo, Figalli è il secondo matematico italiano a ricevere questo premio istituito nel 1936 e assegnato dall’Unione Matematica Internazionale. Dopo 44 anni, la medaglia torna così ad essere tricolore. L’annuncio è stato dato a Rio de Janeiro, in apertura del Congresso internazionale dei matematici, in programma fino al 9 agosto. Il comitato ha voluto premiare Figalli “per i suoi contributi al trasporto ottimale, alla teoria delle equazioni derivate parziali e alla probabilità“. La medaglia Fields è il più importante riconoscimento per i matematici e – a differenza del Nobel – viene assegnato ogni quattro anni a quattro matematici che non abbiano superato i 40 anni di età.

“Questo premio mi dà tantissima gioia, è qualcosa di cosi grande che mi risulta difficile credere di averlo ricevuto”, ha detto all’Ansa. “È un grande stimolo per il futuro, che mi motiverà a continuare a lavorare nei miei settori di ricerca per cercare di produrre studi di altissimo livello” ha aggiunto Figalli. A 34 anni ha al suo attivo 140 pubblicazioni: dopo gli studi classici, nel 2002 è stato ammesso alla Scuola Normale di Pisa, dove si è laureato in meno di quattro anni, contro i cinque previsti dal piano di studi, seguito da Luigi Ambrosio, docente di Analisi matematica, con il quale ha conseguito il dottorato di ricerca nell’ottobre 2007, in un solo anno, svolgendo il secondo semestre del corso di perfezionamento presso l’École Normale Supérieure di Lione. Nel 2008 ha avuto la docenza all’École Polytechnique di Parigi e nel 2009 nell’Università del Texas ad Austin, dove nel 2011 è diventato professore ordinario. Dal 2016 insegna nel Politecnico di Zurigo.

Una conferma dell’eccellenza italiana: rappresenta questo, per il direttore Scuola Normale Superiore di Pisa, Vincenzo Barone, l’assegnazione della medaglia Fields ad Alessio Figalli. “Conferma – rileva in una nota – la tradizione di eccellenza formativa che contraddistingue la Scuola Normale Superiore in tutte le discipline di base”. Per Luigi Ambrosio, che ha seguito la formazione di Figalli, il giovane vincitore della medaglia Fields “è un problem solver di eccezionale talento“, capace di “velocità e profondità nell’assimilazione dei lavori dei matematici che ci hanno preceduto, inventiva” e con una “personalità, al tempo stesso carismatica e di grande equilibrio, che lo rende un collega benvoluto e stimato da tutto il nostro ambiente e un ambito collaboratore nelle ricerche”.

Gli altri vincitori sono il matematico iraniano, di origini curde, Caucher Birkar, che ha detto che “l Kurdistan era un posto improbabile per un bambino per sviluppare un interesse per la matematica, spero che questa notizia porti il sorriso a 40 milioni di persone”; il tedesco Peter Scholze; e l’indiano Akshay Venkatesh.

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Medaglia Fields, quando Figalli diceva: “Situazione in Italia deprimente. Non si può fare ricerca con mille euro all’anno”

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