Il Consiglio d’amministrazione della Rai ha nominato Marcello Foa presidente della televisione pubblica. Secondo Adnkronos, l’unico no è stato quello di Rita Borioni – che già aveva annunciato la sua scelta – mentre avrebbe scelto di astenersi Riccardo Laganà. Ora l’ultimo passaggio è la ratifica in commissione Vigilanza, prevista per mercoledì, in cui è necessaria la maggioranza dei due terzi dei 40 deputati e senatori che la compongono. E Forza Italia, come hanno fatto trapelare ambienti vicini a Silvio Berlusconi, voterà contro. Una scelta in parte già annunciata da Mariastella Gelmini dopo che il Tesoro nei giorni scorsi aveva proposto il nome di Foa come presidente. A votare no sarà anche il Pd, come Leu.

Contro la nomina di Foa le opposizioni hanno annunciato subito battaglia. Forza Italia ne fa una questione di metodo, come ha ribadito per ultimo Maurizio Gasparri, senatore e membro della Commissione di Vigilanza Rai: “Foa? Non so chi sia: può essere un genio, può essere bravo… Nessuno nel mio partito si è posto il problema della persona. Peraltro ci hanno detto che ha lavorato al Giornale, che era allievo di Montanelli… Tutti allievi di Montanelli…”, ha commentato. Per poi ribadire appunto che il problema “è il metodo: quando c’è il quorum qualificato ci si parla”.

Molto più netta la posizione della sinistra, tanto che ieri in una nota congiunta i capigruppo del Pd di Camera e Senato Graziano Delrio ed Andrea Marcucci e i capigruppo di Leu Federico Fornaro e Loredana De Petris hanno invitato “le forze di opposizione e specificatamente Forza Italia, a valutare la possibilità di non partecipare al voto della Vigilanza, che il governo ha colpevolmente considerato scontato”. “La maggioranza M5s-Lega deve imparare che ci sono limiti invalicabili. Il presidente della Rai deve essere un nome di garanzia per tutti, come espressamente impone la legge”, si legge nella nota.

Dopo la netta opposizione del Pd è arrivato il sì di Giorgia Meloni. Al momento, Foa conta quindi su 23 voti, i 21 di Lega-M5S più i due di Fdi. Ne mancano quattro per arrivare ai due terzi: voti che possono arrivare solo da Forza Italia, vista la trincea issata da Pd e Leu.

“Senza il via libera della Vigilanza, la votazione del Cda Rai su Marcello Foa non ha alcun valore. Foa al momento non è presidente della Rai, non ha alcun potere, la sua nomina non ha alcuna efficacia. La legge parla chiaro, se qualcuno pensa di andare contro la legge se ne assumerà tutte le responsabilità, comprese quelle personali”, ha scritto su Facebook il deputato dem Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai. “E’ imbarazzante, però, come i nuovi consiglieri Rai – ha continuato Anzaldi – indicati da M5s, Lega e Fdi, compreso il neo-amministratore delegato Salini, abbiano avallato l’indicazione politica arrivata dal Governo andando contro il dettato della legge: il presidente Rai deve essere una figura di garanzia mentre i rapporti di Foa con la maggioranza di governo sono evidenti e conclamati”.

Dopo la nomina, ha parlato anche lo stesso Foa: “La Rai è una risorsa per il Paese e non solo per l’informazione, risorsa che va onorata e difesa nell’interesse esclusivo dei cittadini. Le logiche della partitocrazia sono estranee ai miei valori e alla mia cultura che, invece, contemplano un solo impegno incrollabile: quello nei confronti di un giornalismo libero, trasparente e intellettualmente onesto, senza pregiudizi ideologici”, ha dichiarato. “Ringrazio il cda della Rai per la fiducia accordatami -ha aggiunto – e attendo con rispetto il voto della commissione parlamentare di Vigilanza della Rai. Esprimo apprezzamento per il clima molto costruttivo della riunione odierna e sono davvero lieto di partecipare a un Consiglio composto da personalità così competenti e preparate”.

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