I dati trimestrali non lasciano dubbi sulla situazione di Amazon: +39% di ricavi nel secondo trimestre dell’anno. E gli e-book?

È normale accostare la società di Jeff Bezos all’editoria digitale perché ha contribuito alla sua diffusione a livello mondiale. Vale la pena di ricordare che Amazon iniziò a vendere libri online nel 1995 e diede vita a Kindle Direct Publishing, la piattaforma di autopubblicazione, nel 2007.

Ma se negli Stati Uniti ha il vento in poppa, cosa succede in Italia? Le bocche nella sede di via Monte Grappa a Milano sono cucite, però gli annunci di 1700 nuove assunzioni confermano la crescita della filiale italiana. Dal 2010 Amazon ha investito oltre 1,6 miliardi di euro per sviluppare le sue attività nel nostro Paese. Anche l’ultimo Prime Day è stato un successo, non ci sono dati specifici sugli e-book, però risulta che gli acquirenti abbiano risposto positivamente allo sconto del 30% su Kindle Paperwithe Wi-Fi e del 29% su Tablet Fire 7.

Sul fronte editoria digitale gli autori di Amazon Publishing vanno bene, perché possono contare sul marketing messo in campo dalla casa madre e anche i self-publisher non si possono lamentare, anche se a detta di molti si vende meno rispetto a qualche anno fa. Ma a questo argomento dedicherò un post al rientro dalle vacanze.

Ora facciamo il punto con due numeri diffusi in varie occasioni da AIE-Associazione Editori Italiani: nel 2017 il fatturato degli e-book è stato di 63 milioni di euro per un totale di 4,2 milioni di lettori. Nello stesso anno il fatturato delle librerie online è cresciuto del 17%, mentre nel 2016 sono stati acquistati 900mila e-reader. Infine, nel 2016 sono stati pubblicati 81.035 e-book il 29,6% in più rispetto ai 62.544 titoli del 2015.

Per questo io resto basita quando leggo titoli come “Una pietra tombale sugli e-book: il futuro è del libro di carta”. L’articolo, pubblicato lo scorso 18 luglio, per l’ennesima volta pone in contrapposizione libro digitale e cartaceo.

Personalmente non capisco perché alcune persone continuano a fomentare questa inutile guerra, additando l’e-book come il demonio o facendo morire a turno ora l’uno ora l’altro. Se leggete i miei post, io non ho mai incentivato questa contesa, al contrario ho sempre sollecitato la lettura in qualsiasi forma. Perché sono convinta che chi ama veramente i libri non possa considerare l’e-book un nemico.

Concludo con due notizie, per par condicio, su librerie e biblioteche digitali. La prima riguarda Bécherel, il Paese francese che detiene il record di librerie: ne ha ben 15 con soli 800 abitanti. La seconda pone al centro Alba dove sono arrivati e-book ed e-reader. La Biblioteca civica “Giovanni Ferrero”, infatti, consente ai suoi utenti di sperimentare gratuitamente la tecnologia dell’e-book reader. Tutti i maggiorenni iscritti alla biblioteca possono prendere in prestito gratuitamente un lettore digitale e lo possono tenere per 30 giorni. Nell’e-book reader gli utenti trovano già alcuni titoli memorizzati, classici e libri fuori diritti, hanno inoltre la possibilità di collegarsi gratuitamente alla piattaforma Media library on-line (Mlol) e scaricare migliaia di altri titoli di tutti i generi.

Articolo Precedente

Farmacie online, né un giudice né l’Antitrust. A sequestrare il sito che vende viagra ci pensa il ministero

next
Articolo Successivo

Marvel’s Spider-Man: provato in anteprima il nuovo videogame dedicato all’Uomo Ragno

next