Il quinto componente della banda responsabile della rapina con spray al peperoncino è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Torino. Come gli altri autori del gesto, è accusato di aver scatenato il panico in piazza San Carlo il 3 giugno 2017 durante la proiezione sul maxischermo della finale Juventus-Real MadridDurante la fuga dalla massa di persone presenti morì una donna, Erika Pioletti e ci furono più di 1.500 feriti, tra cui Marisa Amato che venne travolta dalle persone e oggi è su una sedia a rotelle. Il giovane di origini marocchine è stato fermato nel suo appartamento: all’epoca dei fatti era minorenne, ora ha 18 anni ed è residente a Torino. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di rapina in concorso, omicidio preterintenzionale, lesioni aggravate e lesioni come conseguenza di altro reato.

Altre sette persone tutte tra i 18 e i 20 anni erano state arrestate il 13 aprile con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Quattro degli arrestati “erano certamente in piazza San Carlo e certamente usavano spray per le rapine”, aveva detto allora il procuratore Armando Spataro in conferenza stampa. Oggi è stato raggiunto anche il quinto accusato di essere presente durante la proiezione della finale di Champions League. Dalle indagini era emerso che il gruppo aveva già commesso in precedenza rapine analoghe adottando la tecnica dello spray col peperoncino, la banda aveva agito in altri grandi raduni pubblici come il Kappa Futurfestival al Parco Dora, ad un concerto di Elisa e Ghali alle Officine grandi riparazioni, ma anche in outlet e negozi. È stato possibile individuarli grazie alle intercettazioni telefoniche nel corso di un’altra indagine, il gruppo stava parlando di una collanina che avevano rubato in piazza del valore di diverse centinaia di euro.

Per quanto accaduto in piazza San Carlo la sindaca Chiara Appendino e altre 14 persone sono indagate per i reati di disastro, lesioni e omicidio colposo. Un’altra indagine questa, che riguarda le modalità con cui fu organizzato e gestito l’evento di piazza. Un evento organizzato dall’ente turistico della città, “Turismo Torino” su mandato dell’amministrazione cittadina nel giro di pochissimi giorni, circa una settimana prima e con un budget ridotto che non permise l’ingaggio di abbastanza steward per la sicurezza.

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