Il Chievo Verona resta in Serie A, almeno per ora. Il Tribunale federale nazionale della Figc ha dichiarato infatti l’improcedibilità nei confronti della società per il caso delle plusvalenze fittizie. La procura guidata da Giuseppe Pecoraro aveva chiesto 15 punti di penalizzazione nello scorso campionato, una sanzione equivalente alla retrocessione in B, e tre anni di inibizione per il presidente Luca Campedelli. Il Tribunale presieduto da Roberto Proietti ha però dichiarato improcedibile il deferimento del club e del suo patron restituendo gli atti alla procura federale per la valutazione sull’istituzione di un nuovo processo. Quello che chiedono ora i legali del Crotone a Pecoraro: il club calabrese infatti sarebbe la squadra ripescata in Serie A in caso di penalizzazione del Chievo.

Durante il dibattimento i legali dei veronesi avevano sostenuto l’improcedibilità “per avere la procura federale disatteso la richiesta di audizione formulata in data 15 giugno 2018, prima, pertanto, dell’atto di deferimento e prima dei venti giorni concessi dalla stessa procura federale per richiedere l’audizione”. Tesi accolta dal Tribunale di primo grado della Figc, che nelle sue motivazioni ricorda come per lo stesso motivo sia stata decisa l’improcedibilità di un deferimento in un caso analogo precedente a quello del Chievo. Una decisione, sottolinea, “dalla quale non vi è motivo di discostarsi”.

Accolto invece il deferimento nei confronti del Cesena, a cui è stata inflitta una penalizzazione di 15 punti in classifica da scontare nella stagione 2018/19 nel caso in cui la società dovesse risultare iscritta a qualsiasi campionato. Una decisione simbolica perché il club è fallito. Per quanto riguarda la società bianconera, secondo il Tribunale federale “appare evidente che le operazioni di scambio di calciatori indicate nel deferimento, unitamente agli altri elementi di fatto compiutamente descritte nell’atto di deferimento, evidenziano che i vertici societari hanno posto in essere una sistematica operazione – si legge – volta inevitabilmente a sopravvalutare i dati di bilancio mediante, appunto, il sistema delle cosiddette plusvalenze“. Secondo l’ipotesi della Procura, Chievo e Cesena si sarebbero scambiati ben 30 calciatori con plusvalenze per milioni di euro.

I legali del Crotone intanto hanno scritto al procuratore della Figc Pecoraro, chiedendo di “instaurare, con l’urgenza che la gravità della situazione impone, un nuovo procedimento” nei confronti del Chievo dopo la decisione del Tribunale federale, al fine di “evitare che la società F.C. Crotone abbia a subire ulteriori gravissimi danni“.  Gli avvocati Giancarlo Pittelli ed Elio Manica hanno anche voluto segnalare che “i fatti gravissimi posti a fondamento del deferimento della società A.C. Chievo Verona, sono i medesimi già oggetto di accertamento da parte del Tribunale federale che ha deciso la posizione della società A.C. Cesena”.

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