Con la scusa di offrire dolci e snack, ha palpeggiato più volte una bambina di 9 anni, ospite come lui in un centro di accoglienza per migranti a Piacenza. Con questa accusa è stato arrestato un richiedente asilo di 24 anni, originario del Mali. Dovrà ora rispondere di violenza sessuale aggravata. La bambina, dopo l’ennesimo episodio avvenuto nelle ultime settimane, ha raccontato tutto alla mamma che ha avvisato la polizia. Le indagini della squadra mobile hanno ricostruito i fatti attraverso diverse testimonianze. A quel punto il giudice ha firmato l’ordinanza per l’arresto. La vittima delle violenze è originaria del Niger.

Come nel caso della violenza di Reggio Emilia, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha voluto commentare su facebook: “Che schifoso – dice riferendosi al maliano arrestato – Io penso che chi chiede asilo e poi commette un simile reato meriti una punizione più dura di altri, per la fiducia tradita” continua. E conclude con un post scriptum in cui dichiara che farà “di tutto perché questo ‘signore’ torni al suo Paese il prima possibile!”. Nel frattempo il deputato emiliano di Fratelli d’Italia Tommaso Foti in un’interrogazione al ministro chiede l’espulsione immediata: “Non è pensabile ‎che chi se ne è reso responsabile pensi di farsi ospitare in carcere, a spese del popolo italiano”. Foti chiede poi a Salvini di effettuare le verifiche necessarie sui controlli che andavano effettuati all’interno della struttura e “qualora ciò non fosse avvenuto, le ragioni e i provvedimenti che si intendono assumere al riguardo”.

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