“Non esiste alcuna contrapposizione con il ministro dell’Economia Giovanni Tria“. Così il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, dopo le parole del titolare del dicastero di viale XX Settembre, secondo cui “se la crescita rallenta, le misure adottate dal governo saranno nei limiti di bilancio” e “il programma dell’esecutivo sarà applicato evitando di creare instabilità”. Tradotto, saranno allontanati nel tempo flat tax e reddito di cittadinanza, per il 2018 e forse per il 2019, considerato come la Commissione Ue abbia già tagliato le stime sul Pil italiano? Di Maio smentisce e rilancia: “Quando Tria dice, giustamente, che bisogna fare una manovra nell’ambito delle disponibilità di bilancio, io dico che non abbiamo ancora iniziato a determinare le disponibilità. Non chiediamo la luna, ma lo stesso trattamento che hanno avuto altri Stati membri negli scorsi anni. Non vedo contrapposizioni, vedo tutti i margini che dobbiamo conquistare e che ci meritiamo per un paese che ha tre milioni di persone che non mangiano”. Sulla possibile fiducia al Decreto dignità, invece, vista la possibile mole di emendamenti da discutere, il ministro ha spiegato: “Gli emendamenti possono diminuire, ma è assurdo l’ostruzionismo del Pd su un decreto che vuole contrastare il precariato”
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