“Considero la Lega di Salvini, ben diversa da quella storica, una forza politica che ha una carica di brutalità e venature neofasciste. Non credo che il M5s abbia la stessa pasta della Lega. E’ un errore metterli sullo stesso piano”. Così a In Onda (La7) l’ex presidente del Consiglio, Massimo D’Alema, si pronuncia sulle due forze di governo, senza risparmiare una caustica critica al Pd: “Nel momento in cui il M5s, all’indomani delle elezioni, ha detto di voler aprire un dialogo a sinistra, il no pregiudiziale opposto dal Pd è stato un errore. In quel momento si è consegnato il Paese a Salvini. E non dimentichiamo che Salvini non ha vinto le elezioni, ma è arrivato terzo. Se oggi lui appare il padrone del Paese” – continua – “non è per il consenso popolare, ma perché gli è stato anche consentito dal gruppo dirigente del Pd, che ha consegnato i 5 Stelle alla Lega. Anzi, il Pd ha persino detto che non vedeva l’ora che Lega e M5s facessero il governo insieme. Posizione, a mio giudizio, totalmente incomprensibile”. D’Alema poi si pronuncia sul M5s: “Si è presentato nel Mezzogiorno come il partito che voleva combattere la povertà. E’ un tema classico della sinistra e non è un caso che i 5 Stelle abbiano preso molti voti di elettori di sinistra. Il reddito di cittadinanza? Posso trovarlo anche tecnicamente discutibile, ma riconosco che il M5s ha posto un grande problema reale. Hanno detto di voler combattere la povertà. Dall’altra parte, invece, c’era un partito che diceva che andava tutto bene. E’ chiaro che a quel punto le elezioni le hai perse prima di cominciare. Il M5s oggi dice di voler combattere la precarietà del lavoro” – prosegue – “poi anche qui posso trovare discutibile il decreto di dignità, anche perché i 5 Stelle sono partiti in un modo e già se lo stanno rimangiando, cammin facendo. Però non posso non prendere atto che loro pongono un problema reale. Governo M5s-Lega? Vedo una partenza molto confusa e propagandistica, ma è evidente che nella propaganda di governo si manifestano insieme due differenti propagande. Una cosa è la campagna di Salvini contro gli immigrati. Altra cosa è la campagna dei 5 Stelle, che cercando di caratterizzarsi come una forza che vuole combattere il precariato, la povertà, i privilegi, parlando a un elettorato di sinistra“. Riguardo al presidente del Consiglio, con riferimento specifico alla vicenda della nave Diciotti, D’Alema osserva: “L’impressione è che Giuseppe Conte si trovi nella difficile posizione di essere mediatore tra due leader e non sempre appare nell’esercizio delle sue funzioni, quelle previste dalla legge per un presidente del Consiglio. Io avevo ministri di cui potevo aver pienamente fiducia, ma nessuno avrebbe potuto bloccare una nave, e per giunta italiana, senza l’autorizzazione del presidente del Consiglio”.

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