L’Antitrust blocca i vincoli di esclusiva che legano i tassisti a 6 imprese di radiotaxi presenti a Roma e Milano perché “restrittive per la concorrenza”. A sollevare il problema sulle clausole lavorative era stata l’app di Mytaxi che aveva denunciato l’attività di sei cooperative: a Roma il 3570, Pronto Taxi 6645 e Samarcanda; a Milano Taxiblu, Yellow Taxi e Autoradiotassì in quanto impossibilitate a rispondere ad altre chiamate se non a quelle provenienti da singoli radiotaxi.

Le intese non sono state giudicate gravi e non si opterà per la sanzione, le imprese avranno 120 giorni per dare comunicazione all’Autorità “delle iniziative che intendono porre in essere per eliminare l’infrazione accertata”. Secondo l’Antitrust il problema si pone con la nascita delle nuove tecnologie. Le clausole di esclusiva sono oggi giudicate determinanti per un consistente e duraturo effetto di chiusura del mercato per i nuovi operatori che adottano un diverso e innovativo modello di business, come Mytaxi, e più in generale sulla concorrenza tra piattaforme chiuse (come i radiotaxi) e aperte.

Il mercato dei taxi è questione dibattuta da molti anni, lo scorso anno Giovanni Pitruzzella sollecitò il parlamento proponendo nuove regole proprio in virtù delle app digitali e di Uber, il cui arrivo sul mercato ha più volte attirato la protesta della categoria.

La delibera ha ovviamente scatenato la reazione delle cooperative. A cominciare da Loreno Bittarelli, da molti anni presidente del 3570, che annuncia un ricorso alla giustizia amministrativa, Il Presidente della cooperativa ha sottolineato che le clausole sono un elemento tipico di tutte le società cooperative e che un’analoga iniziativa antitrust è stata già respinta dalla Corte Suprema di un altro Stato membro dell’Ue.

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