I ciclisti sono già in sella, la prima tappa per velocisti, 201 chilometri da Noirmoutier-en-L’Ile a Fontenay Le Comte, è partita. Ma il Tour de France 2018 è già cominciato venerdì sera, con le parole di Vincenzo Nibali. Sul caso di Chris Froome sono stati usati “due pesi e due misure”, ha detto il messinese.  “I motivi per cui è stato assolto non sono chiari a tutti, non abbiamo avuto accesso alle informazioni”, ha aggiunto il vincitore del Tour 2014 che ha vissuto da vicino, come compagno di squadra, la vicenda di Diego Ulissi, squalificato nel 2014 per l’uso della stessa sostanza, il salbutamolo, per cui Froome è uscito invece con un’archiviazione.

Lo Squalo dello Stretto, a quattro anni dal trionfo sulle strade francesi e vincitore in questa stagione della Milano-Sanremo, è atteso come il principale avversario del ciclista inglese del Team Sky, che ha avuto un percorso di avvicinamento al Tour non proprio semplice: solo lunedì gli organizzatori hanno dato l’ok alla partecipazione del britannico dopo l’archiviazione da parte dell’Uci, su parere della Wada, del caso di doping alla Vuelta 2017 quando vennero trovati valori troppo alti di salbutamolo (un farmaco usato per curare l’asma) nelle analisi.

La caccia alla quinta maglia gialla del keniano bianco dovrà scontrarsi non solo con Nibali, ma anche contro un pubblico francese ostile e che venerdì lo ha fischiato sonoramente alla presentazione, dei rivali talentuosi e un percorso non proprio adatto alle sue caratteristiche. “Gli ultimi dodici mesi sono stati i più difficili ma anche i più incredibili della mia carriera”, ha ammesso Froome. “Voglio fare la storia con una quinta vittoria e il quarto Grand Tour consecutivo”, ha comunque annunciato alla vigilia. Reduce dal trionfo al Giro d’Italia, ha chiesto ai tifosi francesi di “sostenete la corsa in modo positivo“. Per sicurezza, comunque, gli organizzatori hanno allertato oltre 30mila agenti pronti a sventare qualsiasi gesto inconsulto.

Per quanto riguarda Nibali, il campione della Bahrain Merida proverà come nel 2014 a sfruttare le sua caratteristiche fin dalle tappe sul pavè per poi andare l’attacco sulle grandi montagne. Il sogno è diventare il quarto italiano a vincere almeno due volte il Tour dopo Ottavio Bottecchia (1924, 1925), Gino Bartali (1938, 1948) e Fausto Coppi (1950, 1952). “Il percorso mi è piaciuto sin dall’inizio e il fascino della Grand Boucle è indiscutibile”, ha detto lo Squalo. Ma c’è grande attesa anche per la speranza francese Romain Bardet, visto che il percorso di quest’anno sembra disegnato a pennello per lo scalatore della AG2R-La Mondiale. Altro possibile rivale è l’esperto australiano della BMC Richie Porte, mentre il 25enne inglese Adam Yates potrebbe essere la sorpresa provando a fare meglio del gemello Simon che al Giro è arrivato a sole due tappe dal battere Froome. Da non sottovalutare, infine, il colombiano Nairo Quintano della Movistar che si è nascosto durante tutta la stagione per puntare deciso alla Grand Boucle.

Il piccolo sudamericano, così come lo spagnolo Mikel Landa, proverà a sfruttare un percorso molto più adatto agli scalatori che agli specialisti delle cronometro. L’irlandese Daniel Martin lo ha definito “diviso in due” con una prima parte piatta con l’infido pavè e i venti trasversali del nord e una seconda con sei tappe di montagna per un totale di 3351 chilometri da percorrere in tre settimane. Le prime insidie includono una cronometro a squadre di 35 km il terzo giorno e una quinta tappa con circa 10 piccole salite da affrontare verso la graziosa cittadina balneare di Quimper. Il primo momento della verità arriverà però sul temuto Mur de Bretagne nell’ottava tappa, seguito tre giorni dopo dagli oltre 20 km di pavè lungo la strada verso Roubaix.

Un’altra novità di questo Tour è certamente l’assenza di una classica maxi cronometro in pianura, dove negli anni scorsi Froome ha spesso fatto a pezzi i suoi avversari. Gli organizzatori hanno inoltre ridotto a otto i corridori per squadra, con meno possibilità di vedere come negli anni scorso una corsa bloccata nella morsa del treno Sky. Tornando al percorso, dopo una giornata di riposo in cui i corridori si trasferiranno dalla costa nord ad Annecy, nel sud-est della Francia, seguiranno tre spettacolari tappe alpine, seguite da quattro frazioni collinari e altre tre tappe sui Pirenei: il tutto in 12 giorni. Saranno scalate molte delle grandi montagne che hanno fatto la storia del Tour: dall’Alpe d’Huez al Col du Tourmalet. Ma le due frazioni chiave saranno probabilmente una brutale cronoscalata individuale di 31 km e una breve 17esima tappa di soli 65km con 38 in salita fino alla vetta del Col de Portet che con i suoi 2.215 metri è la vetta più alta mai affrontata in un Tour.

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