“Adesso abbiamo paura”. Prima le gomme della macchina trinciate con bigliettino di minacce all’ex capogruppo dei Cinquestelle in consiglio comunale, Francesco Bastone, poi il sabotaggio di una ruota dell’auto del presidente del consiglio comunale Daniele Esposito, anche lui eletto con il M5s. E’ successo a Livorno, dove i grillini sono forza di governo da 4 anni, nel giro di 5 giorni. Così quelli che potevano sembrare atti vandalici cominciano ad essere visti sotto una luce diversa. Bastone ed Esposito sono i membri più in vista del Movimento in città e in queste settimane si stanno spendendo molto per sostenere le ragioni della raccolta dei rifiuti porta a porta e del riordino dei parcheggi. “Sì abbiamo paura – ammette il capogruppo Marco Galigani – perché quella di ieri non è più una semplice minaccia verbale ma un atto quasi omicida: per ora ha colpito solo il nostro presidente ma potrebbe capitare a chiunque di noi. Sembra che stiamo dando fastidio a qualcuno perché dietro questo atto non ci può essere solo un semplice cittadino”. Di “tentato omicidio” parla anche il sindaco Filippo Nogarin: “Sabotare un’automobile, sui cui tra l’altro viaggiavano anche 3 ragazzine è da criminali. Vigliacchi e criminali”. La Digos indaga e non esclude niente, neanche un tentativo di furto andato male.

Esposito, presidente del consiglio comunale da due anni, si è accorto della manomissione di una ruota anteriore con l’auto in corsa, di ritorno da una giornata al mare: la ruota si stava per sfilare perché erano stato tolti tre bulloni. “La macchina faceva un rumore strano e mi sono fermato due o tre volte per controllare. Tornando indietro però l’auto ha iniziato a vibrare e così ho rallentato molto mettendo le quattro frecce: a quel punto mi sono accorto che la ruota davanti non aveva più tre bulloni e il quarto si stava sfilando. Menomale me ne sono accorto altrimenti qualcuno si sarebbe potuto far male e non ci voglio nemmeno pensare”. A bordo della Renault c’erano anche la moglie, la figlia e due amiche della ragazzina. “Mettiamola così – dice Esposito a ilfatto.it – Se fossi stato in autostrada a 120 chilometri orari sarebbe stata una strage. Adesso sono preoccupato: quando vado in giro per la città ho un po’ di timore ma noi continuiamo sulla nostra strada”. A Esposito è arrivata la solidarietà di tutti i partiti.

Solo cinque giorni fa un altro esponente del M5s livornese, l’ex capogruppo Francesco Bastone aveva trovato le gomme della sua auto tagliate e un bigliettino di minacce sul parabrezza con scritto “Livorno non vuole la porta a porta, Livorno non vuole le strisce blu”. Il riferimento era chiaro: fermare la raccolta differenziata che l’amministrazione Nogarin sta estendendo a tutti i quartieri della città e le nuove politiche di mobilità che stanno portando i parcheggi a pagamento in molte zone del centro e del lungomare. Bastone ha presentato due denunce in questura nel giro di un mese: in entrambi i casi gli erano state sfregiate le gomme della macchina. “Il confronto fa parte della politica ma stavolta si è passato il segno – commenta Nogarin – Nessun provvedimento amministrativo, per quanto impopolare, può giustificare una reazione del genere. Noi andremo avanti con le politiche di cambiamento e modernizzazione di cui questa città ha un disperato bisogno”.

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