Sul caso Fedex-Tnt c’è una tregua almeno fino al 2019. Secondo i sindacati ci saranno ricollocamenti all’interno dell’azienda, circa 220, e poi esodi incentivati volontari, con una verifica fino ad aprile 2019. In ballo c’erano 361 licenziamenti e 115 trasferimenti, che al momento sono congelati.

L’intesa è arrivata dopo una maratona negoziale ad oltranza, presso la sede del ministero del Lavoro e oltre a scongiurare i licenziamenti, ferma anche i 115 trasferimenti. “Sono scongiurati i licenziamenti e fermati i trasferimenti per tutti gli addetti e le addette, attraverso ricollocazioni all’interno del perimetro aziendale e nelle stesse aree a partire dalla Lombardia, dal Piemonte e nel Mezzogiorno ed esodi volontari incentivati”, affermano Giulia Guida, segretaria nazionale della Filt Cgil e Antonio Pepe della Filt Cgil. “È importante – sottolineano i due dirigenti sindacali – aver ottenuto le necessarie garanzie occupazionali con il mantenimento dei diritti normativi e salariali all’interno dell’azienda sia per chi rischiava il licenziamento sia per chi il trasferimento, a seguito della chiusura della propria filiale. Con l’accordo siamo riusciti a mantenere l’occupazione in particolare al Sud dove non ci sono sufficienti possibilità di essere ricollocati”.

Secondo Guida e Pepe, “è importante anche aver ottenuto dalla nuova azienda che nasce dall’acquisizione di Tnt, la sottoscrizione del Protocollo sugli appalti che garantisce, come in altre realtà del trasporto e della consegna delle merci, il divieto di subappalto, la possibilità di rivolgersi solo a soggetti con requisiti finanziari solidi ed il rispetto pieno del contratto nazionale Logistica Trasporto, Merci e Spedizione. Ora – concludono – attraverso incontri costanti con l’azienda ed entro aprile 2019, quando sarà auspicabilmente applicata la riorganizzazione aziendale, monitoreremo l’applicazione dell’accordo”.

Articolo Precedente

Sciopero Ryanair, 24 ore di astensione di piloti e assistenti di volo il 25 luglio

next
Articolo Successivo

“Indicate etnia e orientamento sessuale” questionario choc di Burberry. Una dipendente: “Non è anonimo”

next