Alle minacce di qualche giorno fa di imporre tariffe doganali fino al 20% all’auto made in Europe da parte di Donald Trump, è arrivata oggi la risposta di Angela Merkel. Che come prevedibile non si allinea a quanto in un primo tempo trapelato da Bruxelles, ovvero rispondere ai dazi con dazi di eguale entità, bensì alle istanze dell’industria dell’auto tedesca, che negli Usa fa i suoi maggiori profitti e che dunque cerca un’intesa: “sono pronta a negoziare una riduzione generale delle tariffe sull’import dell’auto”, ha dichiarato la Cancelliera.

La Merkel ha anche precisato che una soluzione del genere, in grado di sventare la guerra commerciale in procinto di scoppiare tra le due sponde dell’Atlantico, debba tuttavia essere condivisa “da tutti i Paesi”. Ci vuole insomma una “posizione europea comune”, che secondo il capo del governo tedesco sarebbe “in via di elaborazione“. Una soluzione del genere, ha sottolineato la Cancelliera, dovrebbe essere essere applicata non solo agli Stati Uniti ma “a tutti i partner commerciali” dell’UE, come previsto dagli accordi WTO.

Si è più volte sottolineato come Trump, quando parla di “auto europee”, intenda soprattutto “auto tedesche” di marchi di lusso, quelli che hanno negli Usa il loro primo mercato. Non è un caso che questa uscita della Merkel faccia seguito ad un incontro avvenuto nei giorni scorsi a Berlino tra l’ambasciatore americano in Germania Richard Grenell e rappresentanti di Bmw, Daimler (Mercedes) e Volkswagen.

Incontro in cui Grenell avrebbe assicurato l’abbandono dei dazi da parte di Trump, ove fossero rimosse le tasse europee sull’importazione di auto americane. E avrebbe nondimeno proposto una sorta di deregulation: la cancellazione bilaterale di ogni tipo di imposta sull’auto, sia da parte degli Usa che della UE.

Si apre così un dibattito, che potrebbe preludere a un negoziato. Attualmente, gli Stati Uniti impongono tariffe del 2,5% alle auto e del 25% a suv e pick-up provenienti dall’Europa. Che dal canto suo risponde con dazi del 10% su tutte le auto importate dagli Usa. Sarà ancora così tra qualche mese?

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