Un giovane ucciso durante un controllo di polizia e a Nantes scoppia la rivolta. Un ventenne pregiudicato  è stato fermato nella notte perché sospettato di far parte di un gruppo di trafficanti di droga. Il giovane era già noto alle forze dell’ordine per la partecipazione a rapine commesse da bande organizzate e per traffico di stupefacenti.

Contro di lui era già stato spiccato un mandato di cattura. Fermato nella notte fra il 3 e il 4 luglio, secondo la polizia il giovane si è rifiutato di sottoporsi al controllo di identità, poi è partito in retromarcia investendo un agente rimasto ferito in modo lieve. Uno dei suoi colleghi ha allora aperto il fuoco colpendolo alla carotide. Il ventenne è arrivato in ospedale già morto.

La procura e l’ispettorato generale della polizia stanno indagando per chiarire “i fatti e determinare in quali circostanze il poliziotto ha usato la sua arma”. La polizia di Nantes parla di “legittima difesa”, diversi testimoni presenti sul posto affermano invece che il colpo sparato è stato dato senza preavviso. La morte del ventenne ha scatenato duri scontri tra la polizia ed un gruppo di ragazzi durati tutta la notte. Auto e parte di un centro commerciale sono stati dati alle fiamme nel quartiere di Breil, alcuni giovani hanno lanciato delle bombe molotov nelle strade.

La ministra della Giustizia Nicole Belloubet ha lanciato un appello alla calma, “Lo stato di diritto verrà pienamente rispettato”. Johanna Rolland, sindaca socialista della città chiede che venga fatta chiarezza completa con un’inchiesta indipendente.

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