“Non ci saranno mai dei rimpatri dell’Ue verso la Libia o navi europee che rimandano i migranti in Libia. Questo è contro i nostri valori, il diritto internazionale e quello europeo. Siamo ben al corrente della situazione inumana per molti migranti in Libia. L’Onu è al lavoro per migliorare le loro condizioni, e c’è un meccanismo di transito d’urgenza, per evacuare queste persone dalla Libia”. Così la portavoce della Commissione europea per la migrazione Natasha Bertaud. Tornando sul vertice della settimana scorsa, la portavoce della commissione ha spiegato che “una delle opzioni delle conclusioni del vertice, è la cooperazione su base volontaria sugli sbarchi nell’Ue. Questo potrebbe essere un ampliamento degli hotspot, che già sono in Italia e in Grecia. Stiamo cercando di capire chi lo vuole fare, e chi vuole partecipare alla componente di solidarietà. Tuttavia questo dibattito è indipendente e non pregiudica il processo della riforma di Dublino. Queste sono misure ad interim“.

Ieri l’Oim, l’organizzazione internazionale per le migrazioni, aveva comunicato che “sarebbero più di diecimila i migranti salvati o bloccati dalla Guardia costiera libica, rinchiusi in 20 centri di detenzione in condizioni estreme, tra il sovraffollamento delle strutture e l’ondata di afa che nel paese sta facendo registrare temperature di oltre 40 gradi. I morti annegati nel Mediterraneo invece dall’inizio del 2018 sono oltre mille, oltre 800 sulla cosiddetta “rotta centrale”, quella dal Nord Africa all’Italia.

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