Milano pronta a scendere in strada, ancora una volta, per rivendicare “l’orgoglio delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, asessuali, intersessuali e queer”. E per difenderne i diritti, con un corteo che promette di travolgere la città con un’onda coloratissima e festosa. L’appuntamento è fissato alle ore 15 del 30 giugno in piazza Duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale. Ultima tappa della manifestazione piazza Oberdan in Porta Venezia, dove è stato allestito il consueto palco su cui saliranno, fra gli altri, Drusilla Foer (madrina dell’evento), Fabio Marelli, Jo Squillo e i cantanti Benji & Fede. Attesi anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, che come ogni anno ha dato il patrocinio del Comune, e l’artista Angelo Cruciani per un flashmob.

“Ancora oggi viviamo in un contesto sociale, politico e culturale in cui, spesso, alcune parti della società ci appaiono costantemente attive a promuovere odio e divisioni“, si legge nel Documento politico del Milano Pride diffuso dagli organizzatori (Arcigay Milano in collaborazione con le associazioni Lgbt+ del Coordinamento Arcobaleno). “Il nemico è individuato nella persona migrante, in quella omosessuale, lesbica, transgender, bisessuale, intersex, asessuale, in chi possiede un diverso orientamento politico o professa una differente religione“. Per questo, conclude il documento, “serve oggi più che mai una chiara mobilitazione contro ogni forma di quelle ideologie nefaste e disumane che qualcuno, per motivi politici, vuole ancora propinare. Per noi una società è civile solo se continua ad essere fermamente antifascista“.

Per celebrare l’evento – che arriva a tre settimane dalla “resistenza arcobaleno” organizzata a Roma – il colosso Google ha reso visibile il tracciato del corteo sulla sua piattaforma Google MapsSe si cerca sulla mappa di Milano la zona di Buenos Aires, infatti, è possibile vedere un filo arcobaleno che da piazza Duca d’Aosta arriva a piazza Oberdan, passando da via Vitruvio, via Settembrini e da via Pergolesi. Anche la società di Mountain View invita quindi i cittadini a partecipare alla manifestazione in programma il 30 giugno.

Ma Google non è la sola web company a schierarsi a favore dei diritti lgbtqi. La stazione della metropolitana di Porta Venezia è stata tappezzata da poster e cartelloni pubblicitari realizzati da Netflix, la nota società che distribuisce film e contenuti online, in cui campeggia lo slogan “Rainbow is the new black“. Uno dei manifesti ritrae anche due personaggi di una delle serie più amate di Netflix, Sense8, con la scritta “Nomi e Amanita non esistono”. Esplicito il riferimento alle parole del neo ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, che ha dichiarato che “le famiglie gay non esistono”. Nella serie, infatti, Nomi Marks (Jamie Clayton) è una donna transessuale ed è la compagna di vita di Amanita Caplan (Freema Agyeman).

La sfilata del 30 giugno arriva al termine di una lunga settimana – la Pride Week – che ha riempito il capoluogo meneghino di eventi e appuntamenti dedicati alla lotta alle discriminazioni. Un programma che va dalla rassegna di Cinema Gaylesbico e Queer Culture (una quattro giorni di proiezioni e incontri presso il Teatro Strehler e il Teatro Studio Melato), al talk Storie di genere, di identità, di transizione, di vita organizzato alla Microsoft House, fino alla proiezione del film Favola con l’attore Filippo Timi e il regista Sebastiano Mauri. Spazio anche alla letteratura, con le presentazioni alla Libreria Antigone e il laboratorio per bambini Famiglie a colori alla Libreria dei ragazzi. A chiudere la Pride Week il Closing Party al q|LAB fino all’alba del 1 luglio e il mega party organizzato da Gaia360 e Lezpop al parco Lambro.

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